1. Caterina, la natura e...


    Data: 17/03/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Cuckold Dominazione / BDSM Autore: SurYmy

    Caterina, così si chiamava, era una ragazza minuta, quasi gracilina, se non fosse stato per i seni che, con il giungere della maturità, si erano fatti abbondanti, gonfi, ma pur sempre eleganti, mantenendo quella sodezza che si addice alla migliore età.Caterina aveva un viso d'angelo, o piuttosto da monella, con quegli occhi verdastri e quelle lentiggini che dal naso si stendevano a contornare gli zigomi, e una fessurina, centrale all'arcata dentale superiore, che spartiva la sua bocca, quasi simmetricamente, a metà.Ci eravamo fidanzati al liceo, conosciutici durante una lunga pausa ricreazione, ed era subito nata una certa complicità. Complicità che poi diruppe in amore, e in un bacio dato nei bagni della scuola durante una pausa tra una lezione e l'altra. Caterina era più piccola di qualche anno, inesperta, ma con una voglia di scoprire, di avventurarsi verso l'amore, verso i primi baci, verso le prime carezze.Fu una domenica d'aprile che, posati i motorini lungo la strada, ci inoltrammo in un boschetto, dove un ruscello dolce intonava splendide melodie a noi, che facemmo la prima volta l'amore, Fu dolce, come lo &egrave la prima volta, e romantico: rimanemmo abbracciati per ore.Da quel giorno ci davamo appuntamento ogni pomeriggio, o quasi, tempo e vita permettendo, per andare nel nostro angolo di quiete, e, denudati, dedicarci l'uno all'altro. Così, piano piano, Caterina divenne sempre più brava nelle arti dell'amore, e incominciò a cimentarsi non solo nell'amore, ma ...
    ... nelle scopate: a smorzacandela, o poggiata su un albero offrendosi da dietro, o nell'acqua del ruscello, dove la sensazione del fango, tra le dita dei piedi, rendeva tutto ancora più eccitante, ella si offriva a me. E così Caterina cresceva, all'inizio cresceva con me, diventevamo grandi insieme; la vidi crescere sempre di più, e diventare più libera, e sbarazzina, e anche un po' più maliziosa, forse più di me.Iniziò anche a frequentare casa mia, certi pomeriggi con la scusa di studiare; e successivamente passava con noi anche alcune domeniche, quando andavamo in cascina.i miei nonni stavano, infatti, fuori paese, e noi nipoti, con zii e genitori, andavamo la domenica a trovarli; oppure, quando le ferie lo permettevano, o d'estate, si stava lì qualche giorno, a vivere la vita di campagna, selvaggia e libera. Quando si era più piccoli ci si avventurava in giri esplorativi, o si dava sfogo alla propria creatività costruendo capanne sugli alberi, spade, archi e frecce. Ora, che si era un po' più cresciutelli (e andavamo per i diciotto), non c'era più quella voglia e quella magia nel fingersi avventurieri. Ma, dell'infanzia, una cosa era rimasta: una capanna, costruita da noi ragazzi e poi rinforzata dalla benevolenza di nostro nonno, in cui spesso andavamo a passare i pomeriggi, spesso accampandoci lì anche per la notte.Un fine settimana d'estate decisi d'invitare Caterina dai miei nonni.Zaino in spalla, pantaloncini quasi inguinali e camicetta bianca, la prelevammo da davanti casa ...
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