Caterina, la natura e...
Data: 17/03/2021,
Categorie:
Etero
Sesso di Gruppo
Incesti
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: SurYmy
... attorno a quel fuoco, sbranando a morsi quelle rane, accompagnate da una bottiglia di vino e da un pezzo di pane, opportunamente fatto pervenire dalla casa dei nonni. Si parlava e si scherzava.- E tu, Stefano, non ce l'hai la fidanzata? - chiese Caterina- No, non me ne faccio nulla della fidanzata, solo noie per me... Voglio divertirmi, se ho voglia di fare all'amore chiamo certe amiche della zona... Si viene qui alla capanna, si fa quel che si fa, e poi ognuno per la sua strada! -Caterina rise, brilla: - e hai ragione caro il mio Ste, chi te lo fa fare! la vita va goduta!- E ti assicuro che me la godo, e la faccio godere pure a chi gode con me! - disse Stefano, portandosi la mano callosa sul pacco e modellando i pantaloni in pile sul suo cazzo, piuttosto grosso.Cambiai subito discorso, iniziando a parlare delle stelle. Così ci sdraiammo a guardare il cielo, finendo quasi per assopirci accanto al fuoco oramai spento. Dopo circa dieci minuti Stefano ci svegliò:- eh, qui ci si prende un malanno, l'aria è umida, io me ne entro in capanna.Dissi a Caterina di tornare alla cascina.- Ma no, dai, non ho voglia di far strada. E poi qua è più bello, restiamo a dormire pure noi nella capanna. Ci stringiamo un po'.- Beh, se proprio vuoi, facciamo così.La capanna aveva un solo ambiente, dove, a mo' di giaciglio, Stefano aveva portato della paglia, coperta da un telo in cerata. Non era proprio il massimo della comodità, soprattutto per tre persone. Mi misi io tra mio cugino e ...
... Caterina, la situazione non mi piaceva, ma facevo buon viso a cattivo gioco, e poi non mi andava di fare il geloso: dopotutto, quello, era mio cugino.Ci addormentammo, così, e fu un sonno profondo. La giornata era stata lunga, eravamo tutti stanchi. Dopo qualche ora, però, il cugino Stefano si sveglio e si alzò, scavalcandoci.- Devo pisciare -, ci disse.Quando tornò, assonnati noi, diede una lieve spinta a Caterina, e le disse di farsi più in là. Caterina mi fece mettere più vicino al muro in assi di legno della capanna. Era ora lei al centro.Da quel momento, non dormii più. Un sospetto mi teneva all'erta, i miei sensi accesi e attenti alla minima vibrazione. Tendevo l'orecchio per sentire. Ma nulla.Stavo quasi per riaddormentarmi.D'un tratto, lo sentii.Un fruscio, lieve. Un muoversi di tessuti,Un mugolio. Poi un lieve suono, come di bocca che muove la saliva. Non riuscivo bene a decifrare i suoni.Ma capivo.Si era uscito il cazzo, il porco.Se l'era uscito e, quatto quatto, si stava segando.Ebbi un moto di imbarazzo: eppure non ero io che dovevo provarlo.Ebbi più che un sussulto quando poi, però, Caterina, che fino ad ora dormiva a pancia in giù, si girò di fianco, la testa rivolta a mio cugino, Mi dava le spalle.Altri fruscii.Intravedevo, nell'ombra, il braccio di lei muoversi, armeggiare un po'. Subito, poi, il suono di un lento andare su e giù, della cappella umida che sfregava con l'acquosa pelle del prepuzio. Poi la mano di lui, lei che alza una gamba, per accogliere, in ...