GALLINA VECCHIA
Data: 18/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: chiodino
... capo. Difficile signora. Si era avviato alla porta ma contemporaneamente Donata aveva cercato di girarsi per aprirgliela ed il monolocale era molto piccolo, lo spazio poco.I tacchi inusuali contribuirono. Donata quasi cadde e comunque fu fermata dalle mani di lui che la presero al volo rimettendola quasi senza soluzione di continuità sui due piedi. Anzi sui due tacchi. E questo forse fu l'inizio. Più tardi lei disse che lui l'aveva baciata per primo ma ebbe l'impressione che lui non ne fosse convinto. Al momento comunque Donata serrò la bocca scuotendo il capo, cercando di liberarsi. Poi schiuse le labbra ed infine disserrò i denti rispondendo per come sapeva al bacio. Ma sei matto. Lasciami. Piantala! Cosa fai.Non voglio. Non ci credeva neppure lei anche se spinta sul letto ed ormai quasi a petto nudo. Questo fu forse il problema, anzi il grimaldello con cui era stata vinta la sua non immensa resistenza: era dannatamente sensibile, da sempre, ai toccamenti. Le carezze attraverso la stoffa sottile la...resero debole, incapace di vietare alle mani di lui di sbottonare la camicia, di penetrare tra le coppe del reggiseno ed i seni stessi, di slacciare il reggiseno. Poi la maglietta. Si rendeva conto di ansimare mentre voleva che smettesse ed al tempo stesso continuasse.Poi i baci sui seni, i morsetti sui capezzoli...e la mano che strusciava, carezzava, titillava...no! Questo no! Le mani dalle ginocchia risalendo erano arrivate alle mutandine ed ora superavano quella difesa ...
... poco presidiata. Era in cimbali.Provò a chiudere le ginocchia. Tentò di provare almeno. Ora ansimava e scuoteva il capo, Si vergognava, da morire mentre provava qualcosa... insomma...si abbandonò allora sulle coltri in parte disfatte, senza più difese. Solo quando sentì le labbra e la lingua di lui sulla fessura tra le gambe sussultò indignata e sollevò dal letto il busto. Poi cedette del tutto, beandosi anzi di quanto le capitava, delle reazioni del suo corpo, dell'odore di uomo che per la prima volta si diffondeva tra quei muri, eccitata e travolta da quelle sensazioni. Quanto più le accettava e vi soggiaceva, tanto più ne veniva travolta desiderando che quel momento non avesse termine. Cercava la bocca di lui, ne portava il capo a suggerle i capezzoli, a morderli, sgridandolo per il piccolo dolore che ne ricavava e ringraziandolo, ma solo in cuor suo,per il piacere, questo immenso che ne aveva in cambio ed insieme. Ormai giacevano entrambi nudi, insensibili a tutto se non al reciproco desiderio. Quel volto non era brutto, deforme, ed aveva notata la vigoria di quelle braccia. Lo baciò. Voleva dirgli che lo amava ma seppe trattenersi, fissandolo un attimo negli occhi, trattenendo il respiro per l'emozione pensò di non avee mai desiderato tanto niente e nessuno. Si strinsero. Prendi la pillola? Donata sussultò, quasi rise. Scosse il capo. Non importa caro. No, non voglio farti correre rischi disse lui molto determinato. Che cazzo voleva dire? Continuò a chiederselo mentre il ...