1. Amaranta la libellula


    Data: 18/03/2021, Categorie: Etero Autore: passepartout

    Amaranta la Libellula del Bosco Pervinca. Dovevo trovarla per condurla al palazzo del mio Signore, solo lei poteva aiutarlo. M’incamminai nel Bosco provenendo dalla Lunga strada della Provincia, avevo solo una borsa con me, dove vi trovavano posto una camicia di ricambio e del cibo da consumare lungo la strada. Il crepuscolo stava calando velocemente ed ero sempre più preoccupato, guardando la mappa che avevo, mi resi conto che il centro del Bosco, dove si trovava la piccola dimora di Amaranta la Libellula, era lontana almeno cinquecento passi ancora e il freddo cominciava a farsi sentire attraverso la giacca di tela. Pensai di trovare un posto per la notte, un albero cavo o una piccola grotta avrebbe fatto al caso mio, ma non se ne scorgevano e il cammino continuava lento e stentato. Quando stavo perdendo ogni speranza, un essere delizioso e minuto, una lucciola, cominciò a volteggiare intorno alla mia testa e sembrava indicasse una strada, così la seguii e dopo avere attraversato un piccolo torrente giunsi in una radura, circondata da folti arbusti, dove trovai un piccolo rifugio ai piedi di una quercia, salutai il prezioso insetto e mi accoccolai tirando fuori della sacca di pelle alcune fette di pane di segale e un pezzo di formaggio, che divorai con avidità, bevvi un sorso di vino e mi addormentai di un sonno profondo. Prima che le luci dell’alba illuminassero la natura, mi sentii avvolgere da un gran calore, così mi svegliai di soprassalto e mi trovai di fronte ad un ...
    ... essere che mai avevo visto prima, paludata dentro una tuta completamente rossa, con capelli fulvi, ricci e voluminosi, ali di farfalla gialla e fiammeggianti dalle quali proveniva l’enorme calore, occhi grandi e rossi e labbra voluttuose. “Chi sei?” dissi schermandomi gli occhi dalla luce che emanava. “Sono Mira, la custode della radura incantata.” Rispose lei avvicinandosi. “Cosa ci fai qui uomo?” Chiese ancora. “Riposavo, sto cercando Amaranta la libellula, la conosci?” Chiesi cercando di alzarmi. “Certo che la conosco, è mia nemica, perché la cerchi?” Ruggì ormai ad un passo da me. “Devo condurla dal mio Signore, al castello di Rule.” Risposi impaurito. “E’ molto lontana da qui Amaranta, dovrai camminare ancora molto, ma dimmi, uomo, che aiuto serve al tuo signore?” “Ha bisogno di cibarsi di un frutto rarissimo, che solo Amaranta la libellula possiede.” “E’ di che frutto si tratta?” Domandò sempre più curiosa Mira. “Della Mora di bosco.” Dissi io. “La Mora di bosco!” Ghignò ancora Mira. “Ma tu sai di cosa si tratta?” Chiese. “No, il mio Signore mi ha chiesto solo di venirla a cercare, non mi ha spiegato di cosa si tratti.” Dissi io, ormai schiacciato contro la quercia per la paura e il freddo. “Vorresti saperlo?” Domandò ancora lei divertita. “Ma…forse…si, si vorrei saperlo.” Conclusi sperando che tutto avesse fine molto presto. “La Mora di bosco, è un frutto che frutto non è, si lecca e si succhia ma non si mangia, ha un buon profumo e un buon sapore, contiene un nettare ...
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