Amaranta la libellula
Data: 18/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: passepartout
... mieloso che attira gli uomini e li rende schiavi.” Concluse Mira. Io sempre più confuso annuivo senza avere compreso molto della sua spiegazione ma detto questo mi disse d'andare subito via e sparì, ripresomi dallo spavento, raccolsi la mia borsa e mi rimisi in viaggio, prima che il sole sorgesse. Camminavo ormai da diverse ore, quando decisi di fermarmi alla sorgente di una fonte, dove alcuni cerbiatti si abbeveravano, il canto degli uccelli aveva accompagnato fino allora il mio viaggio, l’erba ormai asciutta dai raggi del sole, accolse il mio corpo stanco e così dopo essermi rifocillato, senza accorgermene mi addormentai vicino al ruscello. Ancora una volta, fui destato da un rumore, si trattava di una strega uscita dall’acqua. “Che cosa fai qui?” mi ammonì la piacente strega. “Mi riposavo, stanco dal lungo camminare.” Risposi impaurito. “Non puoi stare qua, dove stai andando giovane uomo?” Chiese ancora camminando sulle acque e giungendo accanto a me. “Sto cercando Amaranta la libellula.” “Che cosa cerchi da lei?” Chiese la strega avvicinandosi sempre di più. “Devo condurla dal mio Signore, al castello di Rule.” Aggiunsi. “Cosa se ne fa il tuo signore di Amaranta la libellula?” Domandò anche lei curiosa. “Solo lei possiede la Mora di bosco e il mio Signore ne ha bisogno.” Dissi ancora una volta, come avevo fatto con Mira. “Cos’è questa Mora di bosco?” “E’ un frutto che frutto non è, si lecca e si succhia ma non si mangia, ha un buon profumo e un buon sapore, contiene un ...
... nettare mieloso che attira gli uomini e li rende schiavi.” Dissi tutto orgoglioso rammentando la spiegazione di Mira. “Perché mai il tuo signore dovrebbe diventare schiavo di questo frutto?” La domanda era lecita ma la risposta non la conoscevo, così alzai le spalle, ma questo non piacque alla strega la quale mi fissò e stava sul punto di lanciarmi qualche maleficio quando alcuni gnomi saltarono fuori da un piccolo cespuglio e strillando corsero verso la strega con i loro pesanti bastoni colpendola più volte prima che riuscisse a scomparire nel ruscello. “Grazie, grazie per avermi salvato la vita piccoli amici.” Mormorai alzandomi in piedi. “Prima o poi riusciremo ad ucciderla quella maledetta.” Ghignò quello che sembrava il più vecchio. “Sono secoli che spaventa e lancia malefici a tutti quelli che attraversano il bosco.” Aggiunse un secondo gnomo. “Sei stato fortunato amico, stavamo tornando a casa e t’abbiamo visto.” Concluse un terzo. “Come posso ringraziarvi?” Chiesi io. “Noi gnomi non vogliamo nulla, ciò che facciamo ci è reso dal tempo, se un giorno avremo bisogno, sapremo come trovarti.” Sentenziò il più anziano. “Contate pure su di me…posso chiedervi un ultimo piacere?” Domandai timoroso e imbarazzato. “Certo che puoi!” “Sto cercando Amaranta la libellula, manca molto alla sua casa?” “Non molto amico, segui il verso della cicala e ci arriverai presto, adesso dobbiamo andare, addio.” Disse l’anziano allontanandosi insieme ai suoi amici. La cicala iniziò a cantare appena ...