Il povero peppe
Data: 19/03/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
Non era andata affatto bene, al mio povero Peppe, negli ultimi anni.
Una lunga serie di acciacchi e di “botte” più o meno legate all’invecchiamento lo misero letteralmente in ginocchio nel giro di pochi mesi. Ma il colpo di grazia fu essere operato per l’asportazione della prostata attaccata da una minaccia di cancro.
Per uno come lui, che aveva vissuto tutta la vita all’insegna del sesso più sfrenato, trovarsi all’improvviso impotente significo quasi la morte civile e stentava molto a rassegnarsi all’idea di non poter più proporsi per le più diverse e spericolate ipotesi di scopata.
Io - che l’avevo accompagnato e favorito nelle sue perversioni più ardite - mi trovai allo stesso modo spiazzata e incapace di riorganizzarmi.
Questo, se è possibile, gli rendeva ancora più difficile accettare la nuova situazione: in tutti i modi e in tutte le occasioni, non cessava di incitarmi a non farmi travolgere dalla sua defaillance, di cercarmi un cazzo qualsiasi e, almeno di tanto in tanto, di darmi da fare per continuare il sistema di vita che avevamo insieme perseguito per decenni.
Lo rassicuravo che non ne sentivo affatto il bisogno: ed era anche vero se non fosse per quei momenti imprevedibili e inevitabili un cui la mano mi correva tra le cosce e mi trovavo a stimolarmi il clitoride, durante il bidet o nella doccia, a letto con difficoltà a prendere sonno o insomma in qualsiasi momento della giornata in cui una sorta di “prurito” indecifrabile mi premeva la vulva e ...
... mi spingeva a masturbarmi.
Le sue insistenze si facevano ancora più pressanti e ardite quando uscivo per fare la spesa al supermercato: a suo avviso, quello era il posto ideale dove una “tardona” avrebbe potuto “acchiappare” un maschietto solitario (meglio ancora se in difficoltà) e sedurlo per una grande scopata. Puntualmente, ogni voltagli ripetevo che poteva essere davvero il momento buono e che, comunque, l’avrei portato a casa e che lui avrebbe fatto bene, durante la “tornato” a rendersi praticamente invisibile. Su queste battute in genere ci salutavamo ed io andavo in giro per spese.
Per la verità, anche da alcune amiche avevo sentito parlare spesso di incontri occasionali al supermercato che si erano conclusi con una stupenda mattinata di sesso sfrenato; ma per mia stessa natura ero portata a considerare quelle voci delle semplici leggende metropolitane.
Sicché, inizialmente, non diedi molto peso al sobbalzo improvviso che mi prese quando, girando tra gli scaffali, mi “scontrai” con lo spettacolo di un bell’uomo - maturo, ma solido; elegante, dall’aria raffinata - che si muoveva impacciato nel reparto scatolame evidentemente sommerso da colori forme ed etichette del tutto sconosciute.
Istintivamente, mi accostai da buona samaritana e feci scontrare i carrelli per attaccare bottone: non si era ancora affacciata alla mente la “leggenda” degli incontri casuali al supermercato e cominciammo a chiacchierare di tutto e di niente.
Come capita in certe occasioni, ...