Il povero peppe
Data: 19/03/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69
... in due minuti mi aveva rivelato che era un ex alto dirigente d’azienda da poco pre-pensionato (circa sessant’anni, quindi, esattamente come avevo intuito) che era rimasto vedovo da poco e che da qualche giorno l’aveva abbandonato anche la donna che si era presa cura della moglie e poi di lui, una straniera chiamata all’improvviso in patria da una grave vicenda familiare. Questo spiegava largamente il suo imbarazzo e le difficoltà a giostrare in mezzo al mare di offerte.
Sorrisi, anzi risi apertamente alla rivelazione che un uomo che per decenni aveva dominato dalla sua scrivania un’intera fabbrica si trovasse alla fine alle corde con barattoli e confezioni. Finimmo per riderne e continuammo a scegliere insieme quello che gli confaceva.
Mentre parlavamo, l’occhio mi era caduto quasi per caso sulla patta; e, benché il perfetto taglio dell’abito mascherasse benissimo i particolari, avevo osservato benissimo la bazza che i pantaloni celavano.
Il primo sobbalzo allora si ripeté e qualche fantasia si affacciò alla mente.
C’è da dire che proprio quella mattina, mentre mi lavavo la figa, mi era esplosa all’improvviso e assolutamente imprevedibile un’irrefrenabile voglia di cazzo. Mi ero trovata di colpo a martoriarmi il clitoride in cerca di un orgasmo liberatorio che era alla fine arrivato, ma solo dopo un lungo e laborioso trattamento di vulva vagina e clitoride, al punto che Peppe mi aveva sollecitato a fare presto a uscire dal bagno.
Quella sensazione mi ...
... aggredì adesso, mentre osservavo la patta rigonfia e mi correvano alla mente immagini di un cazzo notevole che mi stimolasse tutti i precordi del sesso.
Continuai con lui il tour degli scaffali, per i miei acquisti e anche per i suoi (ben poca cosa, in realtà); lo guidai anche alla cassa spiegandogli i meccanismi per sveltire il passaggio.
Usciti all’aperto, gli chiesi dove avesse la macchina; mi rispose che era venuto a piedi, visto che abitava a breve distanza; premurosamente, a sua volta, mi chiese della mia e gli dissi che era nel parcheggio sotterraneo; insistette per accompagnarmi e una volta arrivati, mi chiese se avevo bisogno di aiuto per il notevole carico che portavo.
Pensai che fosse un segno del destino e gli comunicai che saremmo andati insieme a casa mia a scaricare la spesa e successivamente lo avrei accompagnato a casa sua. Accettò e prendemmo posto.
Ormai ero completamente presa dal senso dell’avventura e decisi di rompere gli indugi: al primo semaforo, in coda per il rosso, feci scivolare delicatamente la mano sulla coscia e la portai sulla patta dei pantaloni dove incontrai quello che avevo intuito, un cazzo di notevole stazza, appena compresso nell’intimo, che al contatto delle dita ebbe uno scatto violento e si rizzò verso il ventre; lui appoggiò una mano sulla mia e la strinse più forte sulla patta. Non c’era bisogno di dirsi altro.
Guidai come in trance fino a casa - pochi metri, in fondo, meno di un chilometro - e non entrai nel garage ma ...