1. Il povero peppe


    Data: 19/03/2021, Categorie: Tradimenti Autore: geniodirazza, Fonte: Annunci69

    ... parcheggiai davanti all’uscio.
    
    Premurosamente mi aiutò a portare in casa le buste della spesa e le sistemammo sul pavimento di cucina; gli indicai il sofà in fondo al salone e mi diressi allo studio di Peppe; lo trovai, come sempre, profondamente immerso nel suo computer. “Per le prossime ore non azzardarti a dare il benché segno di vita!” lo ammonii; fece cenno di “OK” con le dita e mi strizzò l’occhio; uscii.
    
    Trovai Franco (così aveva detto di chiamarsi) sdraiato sul sofà che gli avevo indicato; mi accostai in faccia a lui, sollevai la gonna fino alla vita, montai con le ginocchia sul mobile e mi incollai alle sue labbra mentre adagiavo l’inguine sul suo per assaporare la consistenza della mazza che reagì premendo con forza sul mio basso ventre.
    
    Era bravo a baciare; ma lo era ancor più ad accarezzarmi.
    
    La sua lingua mi frullava nella bocca esplorandola tutta mentre le mani si muovevano abilmente sulle tette alla ricerca dei capezzoli; sentii la sua lingua penetrare profondamente verso l’ugola e cominciai a succhiarla come fosse un piccolo cazzo; la mia figa cominciava ad inumidirsi per i primi accenni di preorgasmo; intanto, le mani esploravano tutto il mio petto soffermandosi sulle mammelle piene e sui capezzoli ritti e gonfi; poi si spostavano verso la vita e la cingevano per accarezzare la schiena; in un solo gesto mi sfilai la leggera maglietta e il minuscolo reggiseno offrendo le tette in tutta la loro esplosiva bellezza (sono sempre state un mio vanto ...
    ... personale!); poi le sue mani si mossero verso la schiena e presero a perlustrarla tutta, dal collo alle reni; sganciò il fermaglio della gonna, fece scorrere la zip e mi perlustrò le natiche a palme larghe.
    
    Intanto, continuavamo a divorarci le bocche in un bacio infinito in cui, alternativamente, lui mi offriva la lingua da succhiare come un piccolo cazzo ed io infilavo la mia nella sua per perlustrarla tutta e ricevere lo stesso trattamento di risucchio.
    
    Le sue mani percorsero le natiche in tutta la larghezza, poi si infilarono con decisione nel minuscolo slip e percorsero dall’alto in basso, con i due indici affiancati, la larga fessura che separa le natiche, finché incontrarono il forellino posteriore. Cominciò a ruotare le dita intorno all’ano, quasi perlustrandone le singole pieghe, e spinse gli indici verso l’interno, tirando dai due lati per allargare il foro: mi sentivo già profondamente penetrata ed ero assai vogliosa di esserlo fino in fondo.
    
    Intanto, gli avevo sfilato con un po’ di equilibrismi la giacca estiva e gli avevo aperto la camicia di seta; mi fermai un attimo a considerare la leggera peluria bionda che gli copriva il petto e cominciai a vellicarlo passandoci il viso con sensualità; scoprii, al contatto con le labbra, che i suoi capezzoli erano grossi e duri: glieli succhiai golosamente come lui aveva fatto coi miei.
    
    Sentivo che la posizione gli procurava molto fastidio, perché il cazzo aveva raggiunto una dimensione più che notevole e premeva ...
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