Francesca
Data: 20/03/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Befirst
... comprendo di avere sempre pensato a lei in quei otto anni, di avere sempre cercato lei nelle donne che ho incontrato, con cui ho scopato, che puntualmente ho lasciato o da cui sono stato lasciato.
Torno indietro. Devo tornare indietro. Parcheggio col cuore in gola.
Suono al citofono: “Sono io”.
Per un attimo temo di aver frainteso, forse di sopra ha qualcuno, un altro uomo, un compagno. La porta si apre con uno scatto metallico. Salgo le scale, quasi di corsa, quasi nella speranza che ogni gradino in meno possa farmi tornare indietro al tempo dei miei 15 anni, agli anni della scuola.
Eccola: è alla porta, probabilmente stava per andare a dormire, perché sopra i jeans porta una semplice canottiera verde... senza reggiseno. Mi lascia senza fiato la visione del suo seno che s'intravede sotto il cotone: un seno incredibilmente sodo, coi capezzoli duri ed eretti . Per un istante ci fissiamo in preda al desiderio, per poi spingerla dentro.
La abbraccio, sento subito la sua lingua frugare dentro la mia bocca, il suo splendido corpo fra le mie braccia, morbido e caldo. Percorro con le mani ogni minima curva, per poi ritornare sul suo seno, quel seno che avevo sempre sognato: è incredibilmente elastico, affondo la bocca sui capezzoli rosa e comincio a stringerli con le labbra, Stringo fino a sentirla gemere di piacere.
Ci spogliamo con l'ansia e l'urgenza di due adolescenti eccitati, ci stendiamo sul pavimento della cucina senza avvertirne il freddo. Ancora ...
... incredulo ed eccitatissimo prendo a leccare la sua pelle: ha un dolce sapore di vaniglia, la mia lingua risale lungo il suo corpo, decidendomi ad arrivare sul suo sesso: non è depilata, ma comunque curata e già bagnata, ne sento il sapore e l’odore intenso e questo mi eccita, mi fa impazzire, mi provoca quasi una sofferenza fisica. Il mio membro è eretto da farmi male. Riprendo a leccare, Scendo all’interno delle sue gambe, la mia lingua è come impazzita, continuo a scendere fino ai piedi, due piedi corti, dalla pianta stretta, ne lecco ogni dito estasiato dalla mia sfrenatezza, deve piacerle, perché continua a gemere. Improvvisamente mi spinge indietro, mi slaccia con molta fretta la cintura, quasi mi strappa i pantaloni di dosso, ed eccola li, sopra di me, mi monta e comincia a cavalcarmi, lo fa con violenza e a ogni affondo del mio pisello nella sua patata la sento urlare di piacere. I seni ballano alla portata della mia bocca, li prendo fra le mie mani, riprendo a morderle i capezzoli, per tutta risposta la sento ancora urlare di piacere: “Hmmmmmmmm. Non ti fermare spingilo dentro, fammelo sentire!”. Ora stiamo urlando entrambi, me ne accorgo e comincio a temere che i vicini si mettano a bussare, ma nessuno si fa sentire. Il piacere aumenta, credo di essere sul punto di venire, ragazzi che intensità, le sue tette si muovono come impazzite.
Poi si alza di scatto provocandomi un dolore acuto al membro, rigido come una mazza di tamburo.
“ti prego, prendimi da dietro” , ...