-
La soldatessa domata
Data: 22/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Svizzero85
Dopo 3 anni di studio di medicina, un bel giorno di aprile mi arrivò un inquietante busta da parte dell�esercito. Riassumendone il contenuto diceva sostanzialmente che poiché lo stato lo richiedeva e visto il tipo della mia istruzione ero stato spostato dal corpo di fanteria dove avevo fatto l�istruzione di base a un corso di ufficiale medico che si sarebbe tenuto, ahimè, l�ormai sempre più prossima estate. All�inizio ero estremamente scocciato, i lunghi pomeriggi al lago e le infinite notti estive si sarebbero tramutate in estenuanti giornate a marciare e studiare l�arte di salvare la vita dopo che qualcuno aveva cercato di strapparla. Più la fatidica data dell�entrata in servizio si avvicinava più l�irritazione si tramutava in una apatica rassegnazione. Il giorno venne e attrezzato di tutto punto come un vucumprà che si era dato al commercio di materiale bellico mi presentai in caserma. La prima impressione non fu troppo cattiva, dopotutto la caserma era moderna e i pochi istruttori con cui avevo già avuto un contatto erano disponibili e cortesi, in fondo l�esercito aveva un disperato bisogno di medici ben formati e quindi, al contrario della scuola reclute, l�ambiente era piuttosto rilassato. Un'altra enorme differenza il mio ultimo contatto con l�esercito era la presenza di alcune ragazze: ce n�erano quattro di cui solo una poteva essere seriamente considerata una femmina. Era piccolina ma col cipiglio fiero, portava i capelli raccolti in una marziale treccia, ...
... l�espressione era severa e la bocca stretta. Cercai subito il suo sguardo puntando sul fatto che in divisa ero un vero schianto e che i miei occhi blu scuro di solito affascinavano ma restai deluso: i suoi occhi nocciola incrociarono i miei restando di una freddezza sconcertante e la bocca, per quanto possibile, si strinse in un espressione ancora più grave. Un po� deluso dal primo contatto cercai di fregarmene e continuare a farmi gli affari miei. Rividi la moretta solo la sera quando l�intera compagnia venne riunita per un lunga e noiosissima teoria. Prima di iniziare la lezione si dovevano svolgere le solite formalità militari, annunciare la compagnia al comandante e tutto il resto, formalità che avevo dimenticato anni ormai e ovviamente, con una fortuna fantozziana, venni chiamato davanti a tutta la compagnia (ovvero circa 150 persone) a fare l�annuncio. La situazione era molto simile a quei sogni dove ti ritrovi in un auditorio universitario e sei in mutande se non completamente nudo, infatti non avevo la più pallida idea di cosa dire o fare. I secondi silenziosi scorrevano interminabili facendo crescere sempre di più il mio imbarazzo, sbirciai brevemente la platea: i volti che ricambiarono il mio fugace sguardo passavano dal sorrisetto compiaciuto di non essere al mio posto allo sguardo compassionevole di chi provava vera pietà per la mia situazione. Incrociai pure lo sguardo della Moretta, per la prima volta sorrideva, ma non era un sorriso piacevole, era il sorriso sadico di un ...