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La soldatessa domata
Data: 22/03/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Svizzero85
... gridava a gran voce vendetta. Con lentezza estrassi il mio uccellone dalla patta della divisa e presi piano piano a menarmelo senza troppa convinzione. Comincia a fantasticare su come fosse quella troietta marziale a letto, sicuramente con un corpo e un viso del genere i ragazzi non le mancavano, sicuramente prendeva cazzi in bocca come tutte le ragazze, chissà se era brava a sbocchinare? Chissà se le piaceva segare cazzi? Chissà se lo prendeva in culo? La osservavo mentre studiava, era perfettamente immobile se non per un lievissimo movimento oscillatorio del culo. Lo fissavo ipnotizzato, immaginando di poter stringere quella chiappe sode tra le mie mani. Di colpo con faccia svogliata lasciò cadere il librone per terra e si mise sulla schiena. Accelerai il ritmo della sega alla vista di quelle due belle tettone che svettavano li davanti. Notai le mani che presero ad accarezzarsi la pancia con studiata lentezza. Ci speravo ma non volevo crederci per scaramanzia, lo volevo con tutto il cuore ma non poteva essere vero. E invece si. Dopotutto non ero l�unico ad avere un piccolo movimento di riservatezza in un luogo dove il concetto di privacy non esiste. La bella moretta, la dama d�acciaio, la puttanella precisina si stava apprestando a farsi un ditalino coi fiocchi. I segni erano inequivocabili, le lunghe carezze sul ventre e sui fianchi, la schiena lievemente inarcata, la mano che distrattamente si passava sul seno. Dovetti interrompere la sega per non venire subito ...
... dall�eccitazione quando con la mano destra si abbassò una spallina liberano un seno dall�odiosa stretta del reggi. Il piccolo capezzolo turgido fece capolino e subito si meritò le attenzioni della sua mano che prese ad accarezzarne e a sfregarne la punta. La sua espressione prima neutra cambiò, gli occhi si chiusero e la bocca si schiuse in mentre la fronte si corrugava dal piacere che si stava dando. La mano libera scese e cominciò ad accarezzare la patatina da sopra gli slip di cotone bianco. Al contatto con la mano, come una scossa elettrica, vidi la sua schiena inarcarsi. I movimenti ora erano più decisi e veloci, prese a massaggiarsi il seno con decisione per poi dare dei piccoli pizzicotti sul capezzolo libero mentre l�altra mano con decisione abbassarono lo slip fino alle ginocchia rivelando una bella fighetta rasata quasi completamente se non per una striscia di peli sul davanti. Con decisione prese a strofinarsi la mano sulla figa mentre con l�altra continuava a tormentarsi il capezzolo. Il viso era una maschera di piacere, si mordeva il labbro per non urlare tutto il piacere che stava provando, probabilmente quell�orgasmo l�aveva dentro come me da settimane. Non riuscivo a credere alla situazione: io in un boschetto in tenuta da combattimento completa con l�uccellone in mano mentre la moretta, quella che sembrava meno umana di una macchina, sdraiata su un letto con le gambe piegate, le mutandine alle ginocchia, una tetta fuori e le dita che la masturbavano ferocemente. ...