Temporale d'estate
Data: 25/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: bifelice, Fonte: Annunci69
... perché si sa che questi attirano i fulmini.
Mi apprestai pertanto a prendere una bella bagnata, magari anche il successivo raffreddore, quando una voce con timbro molto basso, ma di suono dolce, richiamò la mia attenzione. Era un uomo bruno, alto forse come me e chiaramente palestrato, addominali a vista “modello tartaruga” e bicipiti ben disegnati, natiche sode, che mi invitava ad arrampicarmi per un sentierino stretto che finiva in un piccolo spiazzo tra gli alberi a ridosso della spiaggia. Presi lo zainetto e mi diressi verso quell'uomo, giovane e assolutamente depilato, completamente nudo, che m’invitò a entrare in quella che sembrava una specie di baracca fatta di legname di risulta e teli di plastica per la copertura. Intanto aveva iniziato a piovere e grosse gocce mi avevano già inzuppato la maglietta e i pantaloncini di cotone che indossavo.
"Ciao!”, disse molto gentilmente l'uomo, "mi chiamo Stefano, entra nella capanna!" mi disse, accompagnando le parole con un gesto d’invito. Entrai in quella specie di rifugio improvvisato e mi meravigliò la grande precisione con la quale era stata eseguita la costruzione e l'assoluta mancanza di umidità all’interno, nonostante fuori scrosciasse ormai una pioggia a dirotto e il vento ululasse non poco.
"Grazie per l'ospitalità", dissi a Stefano, "Mi chiamo Flavio", aggiunsi porgendogli la mano. Un fuocherello ardeva in un barilotto di latta nel centro della capanna, emanando un gradevole tepore. La tempesta aveva anche ...
... abbassato notevolmente la temperatura.
Il mio gentile ospite, completamente nudo, m’invitò a togliere i vestiti bagnati e a stenderli vicino al fuoco. D’estate, sotto l’abbigliamento per il mare, non porto mai biancheria, che mi è inutile e fastidiosa. Mi spogliai, e rimasi come il mio ospite, in completa nudità.
La cosa mi parve da subito speciale. Eravamo rimasti da soli in quel tratto di costa, in balia della natura, protetti da un'umile capanna di fasciame e teli di plastica, noi due soli sulla costa aggredita da un mare rabbioso che mandava a riva tonnellate d’acqua spumeggiante. E, devo dire, m’incuriosì subito quell'uomo così gentile e delicato nei modi, ma maschio nella voce e nel portamento. Bello, sui trent'anni, io ne avevo meno di quaranta, atletico e completamente glabro, a differenza di me che, a parte le palle e il buco del culo che mi depilavo regolarmente, indossavo una specie di pelliccia bruna. Non c’era nemmeno un pelo a interrompere la deliziosa abbronzatura della sua pelle. Iniziai a sentirmi attratto da quella voce profonda e da quei modi gentili. Mi offrì del vino Malvasia, garantendomi fosse un prodotto locale genuino, oggi si direbbe a Km. 0. Bevemmo un paio di bicchieri dopo un brindisi sincero, quasi affettuoso, con i calici che tintinnarono sonori nella rumorosa tempesta mentre li toccavamo brindando.
Ricordo che, a un certo punto, mentre si chiacchierava, mi trovai, non so come, a stretto contatto di pelle con il mio ospite. Mi sentii ...