1. Temporale d'estate


    Data: 25/03/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: bifelice, Fonte: Annunci69

    ... bruciare a quel tocco. E iniziai a provare una sensazione nota nelle parti basse. Un'erezione stava prendendo forma nel mio pisello, mentre flirtavo con quel giovane e bell’uomo. Ebbene sì, me ne accorsi solo in quel momento, stavo cercando di trovare un’apertura con Stefano, come in genere facevo con le troione che raccattavo nelle varie balere e discoteche dove andavo a ballare latino-americano e caraibico.
    
    Il fatto è che Stefano rispondeva al mio flirtare. Fu un attimo: iniziai a baciarlo sulle labbra, dapprima delicatamente, quasi fosse una delle solite ragazze che intrippavo la sera dopo il ballo, ma subito dopo con foga. Non si negò ai miei baci, rispose quasi timido. La mia lingua iniziò a leccare le sue labbra carnose. Presi a spingere con la lingua su quelle labbra, prima barriera di difesa, che cedette di lì a poco. Oltrepassate le gustose labbra, raggiunsi due fila di denti ben allineati, che si dischiusero al tocco della mia lingua, la fecero entrare danzante per intrecciarsi con la lingua che lì abitava. Poi, l’altra lingua volle conoscere la mia bocca e fece una rapida incursione nel mio cavo orale, dove la intrappolai tra le labbra e iniziai a succhiarla con avidità. Amoreggiammo per alcuni minuti, entrambi con il fiato corto e vinoso. Le nostre lingue danzarono nella bocca dell’altro, generando poderose ondate di emozioni e favorendo le erezioni e le attese. Nell’aria iniziava a spandersi un profumo inequivocabile, quello di una cappella uscita da poco ...
    ... dal suo prepuzio.
    
    Mi trovai a maneggiare il bastone di carne eretto di Stefano; duro, svettante, a malapena lo riuscivo a tenere tutto nella mano. Era lungo ben più del mio, ma più sottile. E lì mi prese un'idea euforizzante. Dopo averlo un po’ masturbato con lenti ma ampi movimenti, iniziai a leccare quel palo dritto, come fosse un gelato. Insistetti molto nel lappare la cappella. Leccai quel bel cazzone dalla base alla cappella, e succhiai avidamente il buchetto della punta, con foga, concentrandomi proprio sul piccolo orifizio e suggendo gocce di un saporito sperma, benaugurali perché foriere di un seguito; gocce che iniziavano a fuoriuscire timidamente da quel meraviglioso attrezzo da sperma. Era favoloso sentire quel cazzo erigersi sempre più nella mia bocca, quasi volesse scoppiarmi dentro, mentre aumentava anche di lunghezza. Ormai mi toccava le tonsille, premeva contro il mio palato e sulla faringe. Il profumo di uomo della pelle di Stefano misto a quello del mare, il sapore dolce e salato del suo primo sperma, che sentivo inebriante sotto la lingua, erano tutte spinte al piacere. Mi ero quasi dimenticato di quanto potesse essere eccitante giocare con un bell'uomo.
    
    Baciai le palle depilate e lisce raccolte nel sacchetto dello scroto. Sapeva di sale, l'amico, doveva essere già stato in mare, quel mattino. Leccai abbondantemente quell'uccello così eccitato, passai a martoriare tra i denti i capezzoli turgidi e posti su degli splendidi pettorali muscolosi ma non ...