Il collare - Cap.6
Data: 29/03/2021,
Categorie:
Masturbazione
Autore: SBD, Fonte: EroticiRacconti
Vi parlavo di una punizione. Immaginavo si, che sarebbe arrivata, che prima o poi ci sarebbero state delle conseguenze per quello che stavo facendo. Ne avevo come un presentimento, era una sensazione viscerale che di brutto qualcosa da lì poco mi sarebbe capitato. Credetti che fosse di colpo divenuta reale per un istante, materializzata legge del contrappasso di fronte ai miei occhi, appena li aprii. Il cazzo che avevo davanti ero grosso, duro, eppure piegato dal suo stesso peso, pareva lucido come di saliva. L'improvviso cambio di scenario, di situazione mi lasciò talmente sorpreso ed imbambolato che non mi mossi qualdo lo vidi avvicinarsi. Cos'ero? Dov'ero? Reagii d'istinto, divincolandomi, quando sentii il glande cercare di farsi largo tra le mie labbra socchiuse, soprese. "Che cazzo fai?" Ruggii. Un ruggito, si, ma quelle erano parole... Potevo parlare! Ero dentro il corpo di una persona, quindi. Mi resi conto di essere in ginocchio, mi alzai. Facevo fatica a mantenere l'equilibrio. Un uomo, un'inquietante maschera di lattice e borchie gli copriva la faccia, mi si parò davanti e mi prese per le spalle. "Lasciami!" Squittii. Non era la mia voce quella, ovviamente. Era più sottile, sentirla nelle orecchie mi faceva strano. Guardai in basso, la testa mi girava. Il cazzo dell'uomo, sempre minacciosamente in tiro, puntava verso di me, verso la mia pancia, verso ... il mio seno?! Mi divincolai con più forza ancora, riusciendo a liberarmi ma cadendo all'indietro. Un letto, ...
... fresco di bucato, mi accolse. Gattonai via, via da quell'uomo inquietante. Che voleva? Ero dentro il corpo di una donna, era ovvio cosa volesse, mi dissi già preda del panico. Dove diavolo ero finito? Una serie di scenari spaventosi si accavallavano nella mia mente mentre lentamente prendevo coscenza di quel corpo nuovo. Migliaia di stimoli mi bombardavano il cervello, disorientandomi. Forse ero in uno di quei posti allucinanti di cui si sente parlare solo nelle cronache, dove le donne vengono schiavizzate, usate come giocattoli, tenute in catene... "Serena ... ma che diavolo ti prende?" Rotolai giù dal letto, dovevo riabituarmi a muovermi su due gambe, e a quella zavorra sul petto mi sbilanciava. Mi tirai sù, mi sembrava di essere legato. Dall'altro lato, l'uomo era intento ad armeggiare con la sua maschera. Corsi verso la porta, o meglio ci provai. Lo specchio a piantana che era nell'angolo catturò la mia attenzione in maniera irresistibile però. Mi trovai di fronte al mio nuovo me, alla mia nuova me. Una donna, forse sulla trentina, avvolta in un corpetto di pelle che lasciava scoperti i seni, generosi, bianchi come due meringhe, due ciliegie rosse, due capezzoli turgidi a decorarli ipnoticamente. Al collo aveva il mio dispositivo. Mi persi per un istante ad osservarne i dettagli del viso, le piccole variazioni scaturire al mutare delle mie stesse emozioni. Era una bella donna, ero una bella donna... La linea della mascella leggermente spigolosa, dura, gli occhi azzurri, i ...