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Il risveglio
Data: 30/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151
... raggiunge il mio buchino. Io non posso e non voglio protestare, ho troppa voglia di un uomo. Non capisco più nulla. Cerco la cerniera, la trovo, la tiro giù, infilo una mano nell’apertura, sposto la stoffa, finalmente tiro fuori il suo tesoro. È duro, di buone dimensioni. Mi svincolo dalla sua lingua. Mi abbasso e in un colpo solo prendo in bocca tutta la su cappella, lo faccio scivolare tutto dentro, sta per strozzarmi. Ho troppa voglia. Ciuccio veloce, avidamente. Sono stordita dal suo gusto, dal suo profumo. Lui, appoggiato a uno scaffale, si gode in silenzio la mia voglia di sesso. Sempre leccandoglielo velocemente gli abbasso pantaloni e mutante. Strigno tra le mani due chiappe lisce, sode. Che bello. Cerco il suo buchino e lo accarezzo. Lui lascia fare, anzi sospira. Ma i sospiri sono due. Uno davanti e l’altro dietro di me. Lascio la presa un attimo e mi giro. Vedo il vecchio archivista che a pantaloni completamente abbassati si sta segando. Gli faccio segno di avvicinarsi e gli prendo in cazzetto in bocca. Diverso gusto, dimensione, odore ma ne ho troppa voglia. Mi ritrovo a spompinarli a turno, e a turno si segano per me. Ho in bocca il cazzo del vecchietto lo sento vibrare, mugolare mi viene in bocca e con gioia deglutisco tutto. Girandomi prendo in bocca l’altro cazzo e succhio avidamente voglio un’altra sborrata. Che arriva copiosa, calda, agrodolce. Non lascio andare neanche una goccia. Guardo senza parlare i due uomini che si ricompongono e non parlano. ...
... Mi ricompongo e senza nessun accenno a quanto è accaduto risaliamo. Troviamo il solito via vai dei clienti, dei colleghi. Mi sento bene. Anche se ho la figa in fiamme e vogliosa di cazzo. La giornata mi passa veloce tra una pratica e l’altra. Con qualche puntata in più nel bagno per asciugare la figa che è gonfia di desiderio. Non vedo l’ora di ritrovarmi a casa per accontentarla. Finalmente giornata finita. Un antipatico appuntamento mi aspetta: il direttore di mio figlio. Entro nel disadorno ufficio. Il direttore si alza e mi saluta cordialmente. Mi fa accomodare sul divanetto e inizia a parlare dei problemi di mio figlio. M’informa che è cambiato, è nervoso, risponde male sia ai professori sia ai compagni. Vorrebbe sapere se è successo qualcosa in famiglia. Certo che è successo. Mi sono separata. Lui diventa più serio di quanto era. Un lungo silenzio, sono a disagio. Mi sistemo meglio e scopro che la gonna si è alzata lasciando intravedere il bordo delle autoreggenti. Che faccio? Decido nulla. Il suo sguardo si accorge delle mi gambe. Disagio, ma non faccio nulla. Lui si raschia in gola. E riprende a parlare dei problemi di mio figlio, non tralasciando di radiografarmi. Sta spogliandomi con gli occhi. La cosa mi piace. Mi sto bagnando, anche se non è un uomo attraente, lo desidero. Cazzo che mi succede. Mi risistemo e le gambe si sfiorano. Lui non nasconde l’imbarazzo, continuando a parlare dei problemi psicologici degli adolescenti. La sua gamba si schiaccia ...