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Il risveglio
Data: 30/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: pierpatty6151
... dolcemente sulla mia. Non gli sono insensibile. Non so che mi ha preso ma lo voglio. Voglio essere scopata lì nel suo studio, sul vecchio divanetto. Ho la figa in un lago, forse lascerò l’impronta, il tanga mi si è infilato nella figa peggiorando la situazione. Lui parla ed io non capisco le sue parolone erudite. Ho voglia di scopare. Mi sento tanto una troia. “Ma lo capisci o no?” So che non è educazione saltargli addosso. Non m’importa che penserà di me! Mi avvicino e gli prendo una mano e l’appoggio sulla mia inguainata gamba. Lui diventa rosso, ma non ritira la mano. Continua a parlare, e guardandomi negli occhi, scruta le mie reazioni, lentamente fa scivolare la mano sotto la gonna. Trova delle difficoltà, la gonna è stretta. Si ferma, non avanza, non parla. Silenzio interlocutore. Da gentiluomo, aspetta un mio segnale positivo o negativo! La mia patata decide! Mi sposto un attimo e la gonna si allenta sulle gambe, lasciandolo libero di risalire, se vorrà! Certo che vuole! La sua mano riinizia la lenta risalita e dopo poco sorpassa il bordo delle calze. Trova l’orlo del tanga, lo sorpassa e dolcemente finisce la corsa sulla celata mia patata. Mi guarda negli occhi e capendo il mio consenso, accarezza la seta che racchiude la mia bagnatissima amichetta. Le bocche si avvicinano e nel silenzio più assoluto le lingue si salutano, s’intrecciano e giocano vogliose. Lo stringo a me. Lui continua ad accarezzarmi, spostando il tanga raggiunge il lago. Siamo scomodi. Lo ...
... voglio tutto. Lascio il bacio e mi alzo. Senza parole inizio uno spogliarello improvvisato: getto la giacca; sbottono lentamente la camicetta che scivola per terra; scopro il reggiseno, i capezzoli duri e indolenziti vogliono bucare la leggera stoffa. Lui guarda e si accarezza il gonfiore tra le gambe. Faccio scivolare lentamente la gonna. Rimango in biancheria intima. Lui in silenzio ammira questo mio bel corpo, ne sono felice e mi sento molto porca, mentre m’inginocchio davanti a lui. Morsico il rigonfio dei suoi pantaloni. Lui gradisce. Mi do da fare con i bottoni e litigando con le scarpe e gli sfilo completamente i pantaloni. Lo lascio con i boxer, e giacca, non è il mio massimo del sexy ma non m’importa. Il suo cazzo spunta dall’apertura e si presenta duro, non lunghissimo ma largo, un vero torello. Gli bacio la grossa violacea cappella. Lo voglio tutto dentro. Gli tiro via anche i boxer. Lo prendo tutto in bocca, non è pulitissimo, certamente non pensava che l’incontro da istituzionale si trasformasse in maialata. Gli lecco le pelose palle, risalgo su lentamente, assaporo tutta la cappella. Lo guardo: ha la testa reclinata sulla spalliera, mugola di piacere. Sono proprio una gran maiala. La mia figa sta urlando lo vuole dentro. Mi siedo su di lui. Un attimo d’incertezza: sono mesi che non prendo niente in figa, questo è grosso. Lei lo prenderà senza dolore? Non conosco la risposta ma la sua cappella è già a contatto con le mie labbra. Che si scostano e lasciano entrare. ...