1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |1/8| Caso 1


    Data: 31/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Miss Ehrenfeld

    Piove a dirotto. Sono quasi le 20 di un venerdì qualsiasi. Ho trovato finalmente la casa della mia paziente. Una strada anonima, in un sobborgo urbano di una città apparentemente deserta. Le vicessitudini che mi hanno portata a presentarmi di persona presso il luogo in cui ella abita sono a dir poco assurde. Sono tuttora indecisa se girare i tacchi e abbandonare tutto alle mie spalle. Desiderosa di lasciare scorrere gli eventi. Timorosa di sapere quale sia la conclusione. Un sospetto che la mia anima non riesce a sopportare. Eppure, non ce la faccio. Questa storia deve condurre da qualche parte. Per forza. Devo capire. Sono settimane che non dormo. La risposta a tutti i miei dubbi si trova qui, oltre questa porta. Manca solo un ultimo e importante step: Suonare il campanello. Un gesto facile. Tuttavia, per come la vedo io, se adesso premessi quel pulsante tutto nella mia vita verrebbe stravolto. Ah si, dimenticavo: Il mio nome è Alice Ehrenfeld. Si pronuncia 'Elis Erenfelt'. L'acca sta davanti la erre. Molti, spesso e volentieri, sbagliano. Quindi mi capita di ripeterlo ogni volta che mi presento. Cosa faccio nella vita, oltre che stare sotto la pioggia in un venerdì sera qualsiasi? Sono una psicoanalista comportamentale. Secondo il parere di molti illustri colleghi, sono la migliore nell'ambito dei comportamenti aberranti e antisociali. I miei casi sono quasi sempre abbastanza complicati. Ciò per me è fonte di orgoglio ma anche una grossa rottura di palle: Infatti, molti ...
    ... colleghi considererebbero aberrante perfino l'andare a fare la spesa in pigiama. Per questo, spesso dirottano tutti i casi complessi a me. Non è un problema! Io amo il mio lavoro. Il fatto è che, ultimamente, sembro essere diventata anche io una paziente. Vorrei non aver mai conosciuto Elizabeth Swann. --- CASO 1 --- Mi alzai, come ogni mattino, per recarmi allo studio. Ero intontita, sebbene fossi andata a letto presto come ogni sera, sebbene avessi dormito bene e senza particolari impedimenti. Avevo forse bevuto troppo a cena? Avevo forse preso un raffreddore durante la notte? Ero forse stata svegliata da qualche rumore strano? La cosa buffa è che non sapevo rispondere a nessuna di queste domande. Mi sentivo come in tilt. Non ricordavo nulla della notte precedente. Neanche cosa avessi mangiato. Evitai di farmi prendere dal panico e preparai un caffè. I fumi caldi della bevanda resero tutto più nitido. Sapevo dove mi trovavo: casa mia. Sapevo chi ero: Alice Ehrenfeld. Sapevo dove andare: A lavoro. Finalmente presente a me stessa. Sia santificato il caffè! Pian piano tutto ritornò al proprio posto. Il mio rituale mattutino era sempre lo stesso, stabilito sulla base delle mie esigenze. Sveglia alle 06.42. 18 minuti per preparare la moka. Prima azione della giornata. 4 minuti per bere la tazza in assoluto silenzio. Alle 7.04 mi spostai verso il bagno per azionare il getto d'acqua nella doccia. Ci volevano circa 30 secondi prima che l'acqua raggiungesse la temperatura adatta. Andai ...
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