1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |1/8| Caso 1


    Data: 31/03/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Miss Ehrenfeld

    ... nella stanza da letto per spogliarmi. La modalità era sempre la stessa: Sfilai il sopra del pigiama, prima la manica sinistra poi quella destra. Dopodiché allargai l'elastico dei pantaloni del pigiama e li feci scorrere lungo le gambe. A quel punto portai una mano sulla schiena e pizzicai il gancio del reggiseno per toglierlo e poggiarlo insieme agli altri indumenti sul letto. Tirai giù le mutandine, facendo molta cura a non sfiorare il pavimento. Se avessi fatto tutto come programmato, sarebbero passati esattamente 25 secondi prima di ritrovarmi completamente nuda e in direzione del bagno. Entrai nel vano doccia e controllai con una mano la temperatura dell'acqua. Era calda esattamente come mi aspettavo. Mi lavai con schiuma abbondante. Tempo stimato: 15 minuti. Facevo sempre molta attenzione a insaponare tutto il corpo. Curavo molto la mia igiene intima. La spugna ruvida mi permetteva di togliere tutte le scaglie di pelle accumulate durante la notte. Nel modo di insaponare i seni controllavo sempre che non ci fossero nodosità anomale. Facevo lo stesso per i linfonodi del collo e per la tiroide. Raramente, facevo anche un esame addominale completo. Uscii e indossai l'accappatoio. Erano le 7.20. Mi lavai i denti rispettando con precisione i tempi da dedicare ad ogni singolo spazio interdentale. Circa 5 minuti prima di sciacquare la bocca. Asciugai i capelli. Altri 5 minuti. Mi vestii. Tailleur nero. Calze modello business. Mi truccai. Tempo totale: 10 minuti. Scelsi le ...
    ... scarpe. Quel giorno avevo voglia di indossare le Manolo Blanik. Avevo bisogno di camminare su delle suole vellutate e importanti. Mi legai i capelli attorno ad un fermaglio e afferrai le chiavi di casa. Erano le 7.35. Perfetto. Il mio cellulare, d'un tratto, squillò. Quella era certamente una anomalia mattutina. Storsi il naso e risposi. “Pronto?” “Con chi parlo?” “Ehm... Io sono Alice Ehrenfeld. Chi è lei, semmai?” “Mi scusi, ho sbagliato numero.” Riattaccò. Avrei dovuto smetterla di dare il mio numero alla gente. Arrivata in ufficio, controllai i messaggi della segreteria del telefono fisso. Uno di questi era di una mia collaboratrice. “Alice, perdonami. Ti sei ricordata che oggi viene quella paziente di cui ti ho parlato? Richiamami quando ascolti.” Di quale paziente parlava? Lo richiamai e feci finta di ricordare ogni singolo dettaglio. “Ciao! Sono arrivata adesso a lavoro. Certo che ricordo. Dille di passare nel pomeriggio, all'orario che avevamo pattuito.” “Veramente, Alice, a quanto ne so la paziente è già lì da te.” “Come, scusa?” “Eh, si. L'appuntamento era per le Otto.” “Ah. Beh, strano. Non c'era nessuno ad aspettarmi all'ingresso quando sono arrivata. Sei sicuro che sia venuta?” “Mi ha chiamato 10 minuti fa. E' seduta nella stanza dei colloqui da circa un'ora.” “...Cosa?” Andai a controllare immediatamente. Spostai la porta a vetri scorrevole e vidi una ragazza, già sdraiata nel lettino, che mi salutava timidamente con il palmo di una mano. Shoccata, tornai al telefono. ...
«1234...7»