Quattro uomini ed una signora
Data: 31/03/2021,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Altro,
Autore: chiodino
... gonna e la giacca provo la porta. Niente da fare. Salire? Certo non torno giù. Una finestra più o meno aperta, un pezzo di nastro per le tapparelle. Qualcuno lo ha già usato forse, è legato saldamente. Però cede o si rompe, ma ero già quasi sotto tra le ramaglie. Non ci ho creduto al buio dall'alto. Credo, forse sono ancora nel giardino tra le due palazzine. O mi hanno fatto fare un giro e poi, non trovando di meglio mi hanno portato qui di nuovo oppure ho sognato. L'importante è scappare prima che tornino, non farmi trovare. E' ancora buio o già buio? Non devo fare rumore tra la ramaglia irrigidita dal gelo ma è impossibile. Ne faccio troppo di rumore. Non sento il freddo, poi Il sentiero, la pila già agli ultimo fa solo una luce fioca, gialla, a destra e poi a sinistra. Finalmente, dopo una eternità i fari di una macchina illuminano i confini del giardino. La strada, tutte le volte che vedo i fari od il rumore di una macchina cerco di nascondermi. Corro con le scarpe in mano per non fare rumore. Le chiavi già pronte, poi, oltre il portone un sospiro, ma ho ancora paura. La mia porta con il lumino dell'allarme inserito, dentro, dentro, sono dentro. Il primo chiavistello, Codice, enter, 5. Allarme volumetrico disinserito. Chiudere la porta con la seconda serratura. Codice, enter, pulsante in basso a destra: Allarme perimetrale inserito. Rip. cod 5. Le gambe mi cedono, sono a terra ma alzo la testa ed urlo, un urlo spezzato, liberatorio e feroce, da indiani sul sentiero di ...
... guerra, mentre la vescica si svuota e la orina esce piacevolmente calda. E' bello, è bellissimo. Oltre la porta chiusa due ombre, immateriali e quasi invisibili nella penombra. "Anche la seconda femmina umana conosce il dolore della sottomissione. Solo l' inizio, per ora. Dobbiamo spronare gli altri servi. La Dea della notte ed il suo Principe delle Profondità non accetteranno ritardi od errori." Ore più tardi, lavata ripetutamente, dopo svariate irrigazioni, clisteri emollienti ed una discreta colazione mi addormento davanti alla televisione. Punto fermo. Sono di nuovo sveglia, comodamente sul divano, a casa mia, al sicuro. E ci ragione sopra. Non mi conoscono. Non me ne fotte un cazzo come si chiamava, adesso il suo nome è troia, ha detto il Capo a Bruno. Lui pensa, ha detto Carlo, che è meglio non sapere niente o non più del minimo indispensabile sulle donne che vendiamo. I documenti erano a casa. Non ho detto niente. Avrei detto nome, cognome, indirizzo e codice fiscale se me lo chiedevano. Anche a non volerlo l'avrei detto. Perché poi tacere a rischio di altre botte? Non hanno chiesto niente. Non importava, ero sulla via delle marchette. Sono ancora dolorante, ma a casa. Prendo un antidolorifico e chiamo la dottoressa. Martedì sera il responso della mia dottoressa, la ginecologa. Non sono incinta. Lo sapevo da domenica sera e niente malattie secondo le analisi. La televisione ha annuncia lunedì la cattura di tutta la banda, delle due bande. Ne parlano per giorni. Dirò a ...