1. Per sempre


    Data: 07/04/2021, Categorie: Lesbo Autore: Edipo

    La nostra fattoria era a un quarto d'ora dalla città. La terra era desolata, un uniforme piattume marrone che diventava verde solo nei tempi del raccolto, interrotto dalle figure di uomini neri che lavoravano con muli trainanti aratri e che vivevano in squallide baracche collegate l'una all'altra da file di panni stesi ad asciugare. D'estate si soffocava e mosche e zanzare ci mangiavano vivi, d'inverno la pioggia creava cumuli di fango che si imbiancavano quando cadeva la neve che spesso ci isolava per giorni dal resto del mondo. La vita era scandita dalle stagioni e dal volere di Dio, del Dio iracondo e tremendo del Vecchio Testamento, non di quello misericordioso del Nuovo. Il pastore Cribbs tuonava la domenica dal pulpito incitando alla moderazione e alla probità, poi s'infilava dietro il bancone della drogheria di Henry e tracannava il suo wiskhy. Le donne erano il ritratto della virtù e della fedeltà, incitate dall'esempio delle pie madri ma nessuno sapeva cosa accadeva nel buio delle stalle o dietro le siepi, quando gli uomini erano fuori o ad ubriacarsi e nelle fattorie restavano solo i loro fratelli minori, ancora scapoli, o i pochi braccianti bianchi. Io avevo quindici anni, i miei occhi erano belli e così le gambe e tutto il resto e passeggiavo per i campi con Francis, il figlio minore degli Harrison che possedevano la fattoria più vicina alla nostra, quella che si vedeva alla svolta della curva, dopo il ponticello. Francis non parlava mai, dicevano che era malato e ...
    ... si era ammalato per il dolore della morte del fratello maggiore, Thomas, al quale era molto legato. Thomas era malato di cuore e trascorreva la vita senza far nulla perchè i medici avevano detto che ogni sforzo poteva essere fatale ma lui un giorno aveva visto le gambe nude di Edith, la figlia del mezzadro Louis, e le aveva chiesto il piacere di vedere anche il resto perché almeno una volta prima di morire voleva vedere come è fatta una donna. Edith ne ebbe pietà e si spogliò tutta e Thomas cercò di afferrarle i seni d'ebano ma sentì la gola che si chiudeva e i suoi occhi restarono aperti senza che vedesse più nulla. Louis, la sua famiglia e quella puttanella nera furono scacciati via e fu meglio così perché gli incappucciati già progettavano di stuprare la ragazza per insegnarle a non insidiare i ragazzi bianchi. Francis non parlò più con nessuno, suonava tristi melodie con la sua armonica e intagliava pupazzetti nel legno. I genitori si rassegnarono a considerare morto anche il secondo figlio maschio e così fecero le tre grasse sorelle di Francis. A me lui voleva bene e mi donava i suoi pupazzi e suonava per me e mi ascoltava quando gli raccontavo la mia triste vita e mi asciugava le lacrime. Poi mia madre mi chiamava da lontano e mi sgridava perché perdevo tempo con quello scimunito e mi picchiava e mi mandava a mungere le vacche o a pulire la stalla dal loro letame e non mi sentivo molto superiore alla merda che spalavo. Poi dovevo badare ai miei fratellini che erano due ...
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