Una femmina vera
Data: 08/04/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... innaturale interesse si prestava nel fargli esplorare il concetto di corpo come se fosse la sua prima maestra, conscia del suo ruolo non incestuoso, sicché lui diventò grande così.Il corpo femminile gli apparteneva da sempre, a tal punto che scoprì più tardi in età più matura d�incarnare una femminilità intensa e altrettanto intima che lui localizzò sempre a livello del ventre. Il suo ventre divenne femmina mentre il suo corpo era maschio, al presente si potrebbe precisare uno strano scherzo della natura, ma in realtà molte donne, svariate vere femmine gli riconobbero nel corso degli anni a venire una sensibilità femminile assoluta nel fare l�amore. Qualcuna addirittura si spinse nel riferirgli che la sua lingua era femmina e che sapeva leccare assaporando accuratamente una donna come nessun uomo poteva saper compiere. Già, lui l�aveva immaginata da sempre così, l�occasione assoluta improvvisamente gli arrivò senza che lui se ne accorgesse per davvero.Lei era bellissima, seduta nell�angolo d�un bar in una notte invernale di montagna. Fuori la neve cadeva abbondantemente e il manto era già alto più d�un metro, malgrado ciò lei non se ne curava molto. Quella sera era la sua sera, la sera della libertà cercata, anelata, vivamente bramata. Quella sera si mise nell�angolo del bar con il suo vestito color nero elegante, attillato dipingendo le sue forme perfette. Quell�indumento scivolava su di lei come farebbe l�acqua sopra una superficie perfettamente liscia e senz�alcuna ...
... irregolarità, pennellava di nero le sue forme con una grazia da rendere l�aria intorno a sé rarefatta dalla bellezza e condensata dall�eleganza. Tutti nel bar non potevano distogliere lo sguardo dalla bellezza del suo corpo di femmina, ma era la serata della libertà e la scelta poteva compierla solamente lei. Lui l�aveva immaginata da sempre così. Uno sguardo all�amico al bar, mentre si scrollava la neve dal piumino nero entrando nel caldo di quell�ambiente familiare. Era il locale dove tutte le sere smontando dal lavoro si tratteneva per dialogare e per sorseggiare quell�agognata birra. Lui e il barista si conoscevano da anni e fra loro due c�era quella sorte di complicità maschile che parlava la lingua del non detto, degli sguardi, dei cenni, come se fossero i segni segreti d�una partita di briscola.L�amico barista voleva annunciargli qualcosa d�apprezzabile, qualcosa d�urgente, mente voltava noncurante lo sguardo a sinistra. Lui lo seguì con gli occhi, quei suoi occhi verdi e vide la bellezza. Lui sapeva, aveva la netta cognizione che una donna simile non sarebbe stata di facile approccio, anche perché alla fine lui in realtà non stava cercando di rimorchiare una donna qualsiasi. No, lui voleva molto di più, lui ambiva all�anima, successivamente il cuore e in ultimo il corpo anche per una sola notte. Lui sapeva che un sorriso, uno sguardo, una movenza non sarebbero state che foglie al vento nel gelo dell�inverno, si rendeva conto che avrebbe dovuto portare lei a incuriosirsi di ...