Una femmina vera
Data: 08/04/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... lui, a desiderarlo. Quella sera attese un bicchiere di vino rosso e niente birra, il barista gli versò con classe uno splendido vino rosso color rubino delle terre del nord, lestamente il profumo fruttato inebriò il locale ancor prima d�infervorare lui. Con mano decisa sinuosamente roteava quel calice con una delicatezza e con una sensualità che sembrava facesse l�amore con il vino, lei non poté non notarlo. Gli sguardi s�incrociarono improvvisamente, i suoi occhi verdi penetrarono direttamente senza problemi in quelli di lei, per il fatto che rimase per un attimo smarrita rifugiandosi prontamente nel vino rosso del calice che continuava a roteare incessantemente.Lui sapeva che una parola di troppo avrebbe spezzato quell�incantesimo temporaneo e con un piccolissimo gesto di cavalleria e galanteria le porse il suo calice, caldo ancora della sua mano. Lei non seppe dire di no, pur essendo astemia. Una forza irresistibile le muoveva il braccio e lo tendeva verso quel bicchiere di cristallo e quel vino rosso, che per inerzia ancora stava roteando rallentando i suoi giri come se la parte alcolica del vino ora se ne fosse davvero andata via. Fece un cenno delicato di ringraziamento e mentre il barista amico aveva già preparato un altro calice uguale per lui, lei si avvicinò il calice alle labbra, s�inebriò del sapore fruttato del vino, ma ancor di più s�appassionò del modo in cui lui aveva creato quell�inatteso incantesimo. Cominciarono a parlare presentandosi, ma in realtà non ...
... servì dire troppo, giacché non era affatto importante. I loro corpi vicini stavano già parlando e lui spavaldo ma delicato le trasmise immediatamente quella forza, che a una donna come lei era necessaria. Era la forza dell�apertura mentale, del contatto corporeo, della sicurezza di sé. Lei voleva un uomo così determinato, sicuramente esperto, un uomo che sapesse bene e fin da subito guidarla e in cui lei potesse abbandonarsi in quella sera di libertà agognata, di femminilità assoluta.Il tempo trascorse in modo veloce mentre dialogavano, ma l�empatia che si era creata ormai aveva costruito intorno a loro una sorte di cupola invisibile, ma perfettamente chiara e lineare. Nessuno li guardava più né tanto meno guardava lei. Lei aveva deciso, aveva scelto e il messaggio subliminale per tutti gli altri era stato chiarissimo. Uscirono insieme da quel bar nella notte nevosa e si diressero verso l�autovettura di lui. Lei non poteva rientrare in albergo da sola, era a piedi, mentre la neve aveva raggiunto il metro e mezzo d�altezza, lui s�offrì nobilmente d�accompagnarla e lei amorevolmente accettò. La strada ingombra di neve non gli faceva certamente paura con la sua jeep e con la sua esperienza di montagna. Due curve decise e poi il rettilineo: il suo albergo era lì. Lui lo sapeva benissimo, conosceva a memoria quei luoghi, sapeva tutte le vie e le ubicazioni degli alberghi della zona, ma come distratto o troppo legato alla memoria della strada di casa continuò superando l�albergo dove ...