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Alternanza scuola-lavoro
Data: 09/04/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: Lerry
... che è tutt'ok, resto steso fino al suo arrivo, con occhi e bocca spalancati. Vitto' Vitto', strilla lei accoccolandosi al mio fianco e tastandomi a caso, sulle spalle, sul petto, sulle gambe, Vitto', Vittoriooo. Il signor Vittorio Banci si materializza nella stanza dopo pochissimo (deve aver usato le scale a chiocciola), col fiato grosso e bestemmiando non appena vede lo spettacolo che gli si presenta davanti agli occhi. È davvero agitato, il ritratto della preoccupazione, terrorizzato, lo definirei, ma nemmeno renderei l'idea di quel volto sfigurato dalla paura che si china su di me e mi chiede come mi sento, alitandomi in faccia un fiato di caffè corretto a sambuca. Annuisco con la testa, troppo timoroso, vista la reazione degli astanti, per proferir parola, ma faccio per tirarmi su a sedere, sperando di tranquillizzarli. "Aspetta aspetta", mi blocca lui, poggiandomi una mano sul petto, "stai giù", poi, rivolto alla moglie, "Aiutami, Mari', prendiamolo insieme, io di qua e tu di là". Sorreggendomi per le braccia, lentamente mi scortano in soggiorno e mi fanno sedere su una poltrona. Poi, sgattaiolano in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua. "Se si è fatto qualcosa, siamo nei guai, Mari'. Nei guai, capisci?", sento Vittorio parlottare concitato, sforzandosi di tenere un tono basso, cospiratorio. "Mi sembra che stia meglio, ha ripreso colore, non s'è fatto niente. E poi, scusa, mica l'abbiamo spinto noi, è stato un incidente". "Mari', ma tu stai scherzando?", sbotta ...
... l'uomo con una vena di frustrazione nella voce, "Ma lo sai chi è 'sto ragazzo? Pensi che sia l'imbianchino? Lo manda la scuola, è qui per l'alternanza, avrebbe dovuto lavorare ad un computer o fare caffè o non fare un cazzo su una sedia, tutto ma non certo imbiancarci casa. Mannaggia la morte, e che casino, che casino!" "Ma allora sei un coglione, Vittorio!", scatta Maria, che finalmente ha afferrato il senso delle preoccupazioni del marito, "Oddio, sono basita! Ma come ti è venuto in mente? Se esce fuori 'sta storia finiamo sui giornali. Che vergogna, che vergogna". "Tu pensi ai giornali, Marì? Qua il problema è molto più serio. Anche a me sembra che non si sia fatto niente, s'è solo preso una grande paura, ma non è questo il punto". "E qual è? Il punto, dico". "Il punto è che questa vicenda non deve venire fuori. Lerry non deve parlarne con nessuno. Non sia mai racconta tutto al suo tutor... non farmici pensare". "Ho capito. E quindi? Che facciamo?" "Adesso ci penso. Tu portagli l'acqua, nel frattempo". Quando Maria ritorna in soggiorno, mi faccio trovare con gli occhi chiusi e la testa poggiata indietro, come se dormissi. "Va meglio?", mi chiede gentile porgendomi il bicchiere. "Sì sì", faccio con voce che carico un po', a simulare una brillantezza non ristabilitasi del tutto, "va molto meglio, grazie. Credo che sia stata più la paura, ma nella caduta sono stato fortunato". "Eh sì, anch'io mi sono messa una paura che non ti dico", e maternamente mi fa una carezza sulla testa, ...