Padre nostro
Data: 11/04/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Erotico Scrittore Charles Boudlaire
... piene di battute maliziose. Aveva notato nei loro sguardi della complicità che non sapeva spiegarsi. Però tutto questo non la infastidiva anzi spesso un calore strano avvolgeva il suo corpo. Il turbamento le dava un piacere mai provato. Capiva che la parte femminile tendeva a voler uscire, a liberarsi nel suo corpo. Non era un giovane inesperta. A quattordici anni, qualche mese prima di essere folgorata dalla fede, aveva conosciuto un ragazzo più grande di lei, con il quale aveva iniziato a scoprire i piaceri del sesso. Era ancora vergine ma tutte le altre cose le aveva fatte, assaporate e ne aveva tratto piacere. E dopo anni quei piaceri, quelle sensazioni riaffioravano. E mentre pensava questo si ritrovò ad accarezzare una carota che stava sbucciando. L’accarezzava come fosse un membro maschile. L’avviluppava, le strusciava il dorso della mano sulla consistenza durissima. Si ritrovò ad osservare la carota, l’afferrò e la porto alla bocca iniziandola a passarsela sulle labbra della bocca. La insalivo per bene, poi ci passo la lingua e poi la introdusse fra le labbra. Era un gioco innocente ma per chi l’avesse guardata sarebbe stato molto eccitante: una suora, giovane, con una carota in bocca a mimare un pompino. La suora aveva gli occhi chiusi e non si accorse di suor Angelica che la sta spiando oltre la porta. La giovane sentendosi al sicuro si alzò in un attimo la tonaca e poi la sottana, che portava sotto, ed introdusse la carota nelle mutandine che portava. Accostò ...
... l’ortaggio alla sua fica e lo strusciò sui peli. Quel freddo contatto gli causò dei brividi ma continuò nell’operazione, anzi appoggiò la carota all’entrata e la fece bagnare con gli umori che fuoriuscivano dalla figa. Ebbe un fremito, il piacere la pervase, sospirava ed introduceva sempre di più la carota dentro facendo attenzione a non lacerare la sua verginità. Poi dopo alcuni istanti estrasse la carota da sotto i vestiti e guardandola portò il naso vicino all’ortaggio e ne aspirò l’afrore. Poi come un oggetto di culto la mise da parte, in un piatto, separandola dalle oltra carote. Poi continuò a preparare da mangiare. Dopo alcuni minuti suor Angelica apparve in cucina e, guardando ogni tanto la giovane suora, l’aiutò ad apparecchiare in attesa dell’arrivo del parroco. Bastarono pochi minuti e padre Francesco entrò salutando le suore ed accomodandosi a tavola. Mangiò il primo di buon gusto, era affamato e, dopo una giornata così piena di libidine e sesso, quella cena preparata con cura dalla ancelle del Signore era quello che ci voleva, pensò. Finito il primo suor Anna gli porse il secondo fatto da una carota, piselli bolliti ed una fetta di carne. Il prete andava pazzo per le carote e la prima cosa che fece fu portare alla bocca l’ortaggio. Suor Anna lo sapeva e alzando la testa e gli occhi verso il parroco l’osservò. L’uomo iniziò a masticare lentamente un pezzetto di carota e sentì subito uno strano sapore. Gli era familiare ma non sapeva ricondurlo a qualcosa in ...