Padre nostro
Data: 11/04/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Erotico Scrittore Charles Boudlaire
... barcollare ancora. Il prete scappellando il proprio cazzo sorrideva soddisfatto. Vederla godere in questo modo spudorato e osceno lo rendeva soddisfatto, orgoglioso, eccitato, dominante. Padre Francesco: “Sdraiati sul letto con le gambe aperte !” Altro lampo, altra scossa. La suora non fu più sola abbandonata dalle proprie mani ma anche dalle gambe che iniziarono a muoversi autonomamente facendola avvicinare al letto. Facendola distendere, facendola aprire oscenamente allo sguardo del prete. E rimase così, aperta, disponibile, conscia che quella posa depravatamente sconcia l’avrebbe offerta al proprio carnefice. Padre Francesco si avvicinò lentamente impugnando il cazzo. Si avvicinò tendendosi verso la suora ed iniziò a far scorrere la propria cappella sulle labbra della figa. Dal basso verso l’alto, fino a toccarle il buco del culo e poi risalire fin sulla pancia. Agiva lento con un movimento sincopato. Su e giù. Giù e su. La suora ormai era in preda a spasmi sempre più forti, sempre più intensi. Sentiva che in mezzo alle gambe la sua fica anelava quel cazzo durissimo. Ormai non era solo il suo istinto era anche la ragione a volerlo. Ormai il piacere si era impossessata totalmente di lei. Il cervello, il cuore, le membra desideravano quel cazzo, quel cazzo che l’avrebbe sprofondata negli abissi più profondi, dove non ci sarebbe stata più redenzione, non ci sarebbe stata più salvezza ma solo il peccato, il peccato più profondo, un peccato senza ritorno. Il prete senza ...
... esitare affondò dentro di lei con un colpo squassante, con una forza sovrumana. E mentre entrava dentro di lei la guardava negli occhi profondamente. La possedeva carnalmente ma anche cerebralmente. La possedeva dove mai nessuno era riuscito ad arrivare. La possedeva senza darsi un limite. La possedeva senza amore ma solo per il piacere della carne. La suora all’ultimo affondo svenne. Svenne per la forza immensa dell’orgasmo. Svenne per l’immensità dell’orgasmo. Svenne sotto i colpi potenti di quel cazzo che ormai aveva sostituito il proprio Dio al quale aveva donato i migliori anni della sua vita. Svenne nell’oblio totale della sua mente. Il sole stava sorgendo alle spalle di quelle montagne che sovrastavano quel piccolo paese sul mare del sud Italia. Erano quasi le sette del mattino. Padre Francesco dormiva steso sul letto, nella propria stanza della parrocchia. Le prime luci dell’alba iniziarono a filtrare dalle imposte di legno socchiuse nella camera. Il prete lentamente aprì gli occhi, infastidito dalla luce. Guardò verso l’orologio sul comodino e lentamente, scoprendosi dalla copertina semi-invernale che avvolgeva il suo corpo si alzò dal letto avviandosi in bagno. Davanti al lavabo guardò il suo volto riflesso sullo specchio. Si accarezzò la barba leggermente incolta e si fisso intensamente. E fissandosi una serie di immagini si accavallarono nella sua mente. Lucia a novanta gradi, prona sul banco della chiesa. suor Angelica nuda nella sua stanza. Ancora Lucia urlante mentre ...