Donatori di sperma
Data: 12/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: pimpibox
Lei e suo marito le avevano già provate tutte: cure ormonali, pulizia delle tube, test e contro test ma niente. Proprio non le riusciva di rimanere incinta. Quindi erano cominciati i viaggi della speranza, perché all’estero si potevano fare cose che in Italia non erano ammesse, tipo: donazione di ovociti, impianti, fecondazioni con lo sperma del marito eccetera, eccetera, eccetera. Ma niente. Soldi buttati, ferie esaurite e una seria crisi matrimoniale. Di chi era la colpa? Se di colpa poteva trattarsi. Uno non lo farà mica apposta a non riuscire ad avere figli no? Come se non bastasse sorella e cugine continuavano a sfornare figli uno più bello dell’altro e a lei lo dicevano quasi scusandosi.
-“Sai, sono incinta di nuovo….”- spiacendosi della sua sfortuna di non essere mamma.
Ma una cosa le frullava in testa da un bel po'. Una frase di un luminare delle fecondazioni assistite che avevano visitato. Costui ironizzava sul fatto che in Italia non si potessero donare gli ovociti. Strofinando indice e pollice assieme, come ad indicare qualcosa di impercettibile che nemmeno si può tenere in mano, l’ovocito appunto, diceva: “…tanto che una è costretta ad andare nel bar sotto casa…..”.
Lì per lì non aveva dato peso a quelle parole ma ora, dopo anni di sofferenze una luce, un piccolo raggio di sole illuminava debolmente il suo pesante cammino di donna.
Erano le 19 e 30 e tornava dalla palestra. Pantaloni aderenti, occhiali da sole e capelli raccolti.
Prima di salire a ...
... casa si sarebbe fatta un aperitivo al bar all’angolo tanto suo marito avrebbe fatto tardi quella sera. Appena entrata qualcuno si era azzittito per godersi la visione, chi era sta figa? Qualcun altro invece tradendo nervosismo aveva alzato la voce continuando a parlare della juve.
-“Un crodino, per favore…” Sentiva gli occhi degli uomini sul suo corpo e sul suo culo. Non aveva fatto ancora niente di male ma al solo pensiero di essere lì a tastare il terreno le scomponeva il respiro e una sensazione di caldo le inumidiva la vagina. Cosa ci faceva lì da sola? Era impazzita? La zoccola del bar? La puttana del condominio? Ma no dai. Sono qui solo a farmi un crodino. Che male c’è? Mentre mangiava una patatina un giovane le si avvicinò, avrà avuto vent’anni.
“Buonasera..” le disse “…aperitivino eh?...”
Carino, del sud. Le goccioline di vernice nei capelli indicavano che probabilmente era un’imbianchino, odorava di sudore. “Una volta ogni tanto..” rispose. E poi al barista “Quanto devo?”.
Se ne uscì senza salutare, cosa ci faceva in quel posto. Ma dai, farsi scopare dall’imbianchino e poi saluti e baci?? No, non lei.
Quella sera fece l’amore con suo marito. Per poco non l’aveva tradito, almeno col pensiero. Lui le venne dentro copiosamente avendo cura di non fare uscire dalla moglie neanche una stilla di seme. Si addormento beata e farcita di sperma, sognando di avere tanti bambini coi capelli neri. Visti da vicino avevano delle minuscole macchioline di pittura bianca ...