1. Donatori di sperma


    Data: 12/04/2021, Categorie: Etero Autore: pimpibox

    ... dei figli, qualche domanda sulla moglie. Avrebbe indagato coi colleghi ma anche no, si sentiva un po' usato ecco.
    
    Poi venne giovedì. Il posto era un motel per coppie con entrata esclusiva. Lui sarebbe entrato con lei e gli altri due, figura da ricchioni, avrebbero preso un’altra camera per poi incontrarsi dopo. Durante il viaggio lei non parlò per nulla, si capiva che lo faceva per estremo amore verso il marito, l’imbarazzo era palpabile, rifiutò la sua mano.
    
    Arrivati in camera si rifugiò subito in bagno poi arrivarono gli altri due.
    
    “Si sta preparando….” disse e da come lo disse anche gli altri persero il sorriso. Non c’era divertimento, era un lavoro….
    
    Uscì in autoreggenti color carne e le scarpe coi tacchi che le avevano visto tante volte a scuola. Era senza mutandine. Sibuttò sul letto. Imbracciato un cuscino se lo mise sui seni e sul viso. “Allora siete pronti?” chiese allargando le gambe.
    
    Vincendo l’imbarazzo gli uomini si spogliarono e cominciarono a toccarla tra le cosce, era un lago e scottava ma con un verso simile a un lamento li fermò subito. “Non c’è tempo per queste cose, prego.”
    
    Dovetti scoparla con il cuscino tra noi. Tentai più di una volta di toglierglielo con delicatezza ma vi si aggrappava come se fosse un salvagente in mezzo al mare. Scostandolo per guardarle il viso notai che stava piangendo. Che brutto, era proprio un lavoro quasi mi diventava molle. Dovevo concentrarmi su altre cose. La figa, strettissima. Suo marito ce l’ha anche ...
    ... piccolo come se non bastasse. Morbidissima e caldissima. Mentre la scopavo accompagnavo con la mano il mio cazzo sule sue grandi labbra per poter leccare un po' di nettare dalle dita. Delizioso. Dolce e pungente come immaginavo poi, dimentico degli altri due seduti sulle poltroncine venni copiosamente spingendo a fondo fino a sentire il collo dell’utero. Tò, tutto dentro. Con le mani mi stropicciai il cazzo per fare uscire ogni goccia. Se si fa un lavoro bisogna farlo bene e quindi sotto un altro. Anche gli altri la scoparono con cognizione senza provare a toglierle il cuscino.
    
    Appena il terzo finì lei si mise con le gambe su per il muro, voleva che anche la gravità contribuisse a riempirla per bene. “Grazie” ci disse, ”a giovedì prossimo”. Il trucco colato in una maschera grottesca
    
    Ma come si faceva. Davanti ad un caffè nessuno di noi parlava. Era come un lavoro. Bella scopata? Ni. Ci eravamo divertiti? Ni. Non ci poteva mettere un po' di impegno, di voglia? Magari il bambino veniva anche meglio ecco… Capivamo che poverina, ma insomma sto cuscino. Una mummia.
    
    Il giovedì seguente ripetendo il rituale mi permisi di fare alcune osservazioni.
    
    “Sai, forse se anche te ci mettessi un po' di tuo…capiamo che non vuoi coinvolgimenti…ma insomma…”
    
    “Si, hai ragione, ci avevo pensato anch’io. Farlo per farlo, meglio farlo bene scusate” rispose.
    
    E cominciarono tre giovedì indimenticabili.
    
    Ci prese in bocca tutti tre, succhiando come un’ossessa. Di tanto in tanto si ...