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ICVM |7| Pioggia
Data: 14/04/2021, Categorie: Masturbazione Autore: Leliste, Fonte: EroticiRacconti
La nebbia era così fitta in Via del Mirto che la strada sembrava perdersi in un mondo oscuro, sconfinato e intangibile. Nessuno passava. La strada era deserta. Alex aprì gli occhi e si ritrovò sotto il cielo stellato. Non avrebbe potuto capire che ore fossero, vista la totale mancanza del comodino e della sveglia. Si domandò se facesse freddo. Strano, pensò. Non poteva affermare di sentire freddo. Tuttavia, sebbene indossasse solo un lenzuolo, non realizzò subito d'essere in mezzo alla carreggiata in una notte oscura e nebbiosa! Riusciva a vedere i rilievi dei propri capezzoli attraverso la seta del lenzuolo. Scostò lentamente il tessuto e si ritrovò nella gelida notte invernale. Confusa e spaesata, cercò di mettersi seduta. Le prime domande iniziarono a fare capolino nella sua testa. Cosa ci faceva li'? Perché era nuda? Perché non si trovava nel suo appartamento insieme al suo letto? Di colpo, si ricordò di essere letteralmente tette al vento, priva di alcun intimo, in mezzo alla strada. Seduta sul suo letto, ignorando come fosse possibile trasportarlo fin lì. Corse verso il portone di casa ma non aveva le chiavi. Osservò le vetrate degli appartamenti. Sembravano coperte del tutto. Nessuno spiraglio poteva fare intravedere l'interno degli alloggi. Una strana sensazione la travolse. Osservò il numero civico. 64. Strano. Non era casa sua. Considerato che abitava in Via del Mirto 46, quella sembrava proprio la stessa identica casa, tuttavia a numeri civici invertiti. Gridò ...
... aiuto. Nessuno sembrava ascoltarla. Nessuno, in verità, sembrava esistere! In preda al panico, cominciò a correre attraverso la fitta nebbia. Correva nuda, piedi scalzi. L'asfalto avrebbe dovuto essere freddo. Lei avrebbe dovuto sentire i piedi congelare e le gambe tremare. Nulla di tutto questo. Nessuna sensazione. Corse per circa 5 minuti. Aveva il fiatone ma non si sentiva stanca. Ritrovò il suo letto in mezzo la carreggiata. Sembrava non si fosse spostata per niente. Ad un certo punto la vide. Era un'ombra. Si avvicinava minacciosa e inesorabile. Era il profilo di un uomo con il cappotto lungo e il cappello. Una paura spaventosa la colse. Lei era nuda, in mezzo alla nebbia, certamente in pericolo. Si nascose dietro alcuni cespugli. Non aveva molti altri nascondigli cui fare riferimento. Cercò di individuare l'uomo con lo sguardo. Egli era indecifrabile. Avanzava con costanza. Passo lento e cadenzato. Il volto messo in ombra dal bavero rialzato. Borsalino calato giù a coprire gli occhi. Un uomo senza volto. Si avvicinava verso di lei. Alex era terrorizzata. Voleva gridare aiuto ma capì che nessuno l'avrebbe salvata. L'unico sforzo che poteva fare era quello di confrontarsi con l'unica altra anima viva presente insieme a lei. Rimase nascosta mentre l'uomo le passava davanti senza accennare uno sguardo. La superò senza neanche curarsi del letto in mezzo alla strada. Alex iniziò a turbarsi. Era convinta di essere la preda. Essere stata ignorata in quel modo la fece sentire ancora ...