1. 037 - Debora, il cazzo del cognato e.............


    Data: 14/04/2021, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... slip bianco il grosso cilindro che spingeva il tessuto provocando un bozzo verso sinistra formando un promontorio oltre il bacino. Liberò dalla tessile prigione la bestia, che dotata di vita propria, scattò verso il centro puntando il suo occhio verticale contro di me. Il grosso cazzo vibrava come il ramo in mano al rabdomante, quando scopre una vena d�acqua. Mi trovai distesa all�indietro sulla poltrona con le cosce, anch�esse dotate di vita propria, che si erano spalancate autonomamente.Lo vidi sfilarsi completamente i jeans e le mutande, poi si tolse la maglia rimanendo nudo, a parte i calzini bianchi che gli coprivano i piedi. Pensai che gli uomini, quando sono nudi con i calzini nei piedi sono veramente ridicoli. Forse lui di questa cosa ne era cosciente e sollevando un piede alla volta se li sfilò. Madonna mia!!!! Quanta roba tutta assieme!!!! Un carro armato con il cannone puntato su di me!!! Le sue mani mi sollevarono la camicetta e senza sbottonarla me la sfilò dalla testa, mi sollevò con facilità, come fossi stata una piuma e mi mise in piedi sulla poltrona. Mi tenne a vita cingendomi con il braccio sinistro, mentre con la mano destra provvide a far scendere la zip laterale della mia gonnellina. Il bottone che ancora teneva il mio indumento ancorato a me, fu fatto saltare tirando in basso con violenza la gonna. Infilò un dito nella parte bassa del perizoma e lo tirò via lacerandolo.Mi sollevò ancora, come un fuscello, prendendomi con entrambe le mani per i fianchi ...
    ... e capii allora che mi voleva prendere nella stessa posizione che mi aveva posseduta Luca in quello spiazzo al mare. Le mie gambe si avvinghiarono attorno ai suoi fianchi e la mia fighetta si spalancò come le valve di un ostrica e per la seconda volta accolse la grossa mazza dentro di se. Eccole le sensazioni di Agosto, le meravigliose percezioni di piacere in fondo alla mia vagina. Lui mi possedeva con spinte violente, i suoi addominali si contraevano ritraendo il cazzo fin quasi a farlo fuoriuscire completamente all�esterno, poi con movimento inverso, proiettavano il suo enorme dardo a scivolare rapidamente contro le pareti della mia vagina infuocata, fino a colpire con il glande la radice del mio utero. Era un piacere selvaggio, maleducato, invadente, violento, primordiale, ma era un piacere straordinario, meravigliosamente maschio. Ecco, in quei momenti mi sentivo una troia, una vera grande troia, una puttana al servizio del cazzo, una cagna, una lurida schiava, con le cosce spalancate a soddisfare il piacere del suo padrone. Lui mi sollevò ancora e mi fece girare a pecorina, poi lo spinse ancora nella mia figa fradicia. I colpi ora, data la posizione, erano anche dolorosi, mi stava spaccando la vagina, mi stava sfondando l�utero. In quel momento sentii arrivare l�orgasmo, con gli occhi chiusi vidi le stelle in cielo, sentii la figa sciogliersi e riempirsi di liquidi e venni gridando il mio piacere�������.�Godoooooooo, vengooooooo, bastardooooo, che cazzone che haiiiiiii, ...
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