Lavoro, lavoro, lavoro!
Data: 14/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: betty80
Ciao a tutti! Sono ancora io, Benedetta, ho 30 anni, e vivo da sempre nello stesso piccolo paese nei dintorni di Vicenza. Sono una ragazza normale, alta 1.70, snella, e con i capelli nerissimi, ma gli occhi verdi. Lavoro ormai da un un bel pò come segretaria del medico di paese, e come vi ho già raccontato, è un lavoro tranquillo, anche se purtroppo mi ha sempre portato ad interagire solo con le classiche vecchiette che vanno tutti i giorni dal medico perchè non sanno cosa fare. Ovviamente come in tutti i paesini, il medico è sempre lo stesso da anni ed anni, me lo ricordo da quando ero piccola ed accompagnavo mia nonna alle visite, infatti è un signore ormai con barba e capelli bianchi. E' molto cordiale e simpatico, essendo un piccolo paese in cui ci si conosce tutti mi ha vista crescere e mi tratta con rispetto, non certo facendomi in qualche modo sentire inferiore, ragion per cui il mio lavoro mi piace ancora di più! Almeno fino a quando, una mattina, non mi raccontò che di lì a qualche giorno sarebbe arrivato suo nipote Leonardo, di 26 anni, fresco di laurea in medicina, a fare un pò di pratica, e sarebbe rimasto per un pò di tempo. La prima cosa che pensai fu "Ottimo, ci mancava il classico neo-dottorino che si crede Dio!", ed iniziai mentalmente a prepararmi a tempi duri. Ricordo che era un mercoledì mattina. Come sempre arrivai per prima (il dottore iniziava a visitare alle 8:30), alle 8 aprii lo studio, come tutti i giorni, tempo di accendere il pc ed infilare il ...
... camice da segretaria sopra la gonna-tailleur con decolletè a tacco basso che porto abitualmente al lavoro, e la sala d'aspetto iniziò a popolarsi. Alle 8:25, puntuale come ogni giorno, arrivò il dottore, ma non da solo! Ero assorta al pc, impegnata ad ordinare on-line materiale da cancelleria per lo studio, quando invece di un saluto, ne sentii 2. Alzai lo sguardo e vidi il mio datore di lavoro accompagnato dal nipote. Il famoso Leonardo era un ragazzo abbastanza alto, con i capelli castano chiari e gli occhi marroni, un fisico asciutto ma non esagerato ed un sorriso all'apparenza molto caloroso e cordiale. Nel complesso era un ragazzo carino, anche se non una bellezza marmorea. Pensai che se la mia coinquilina fosse stata con me in quel momento, e se quella fosse stata una delle loro serate tra ragazze, lo avrebbero catalogato come "scopabile". Quella mattina il ragazzo venne subito messo al lavoro ed iniziò a dividersi le pazienti con suo zio. Non che questo gli consentì di sbrigarsela prima, visto che le signore si sentivano incoraggiate a lasciarsi andare alle chiacchiere, ed i medici, uno per cortesia e uno per inesperienza, non ebbero mai il coraggio di interromperle. Lo studio quel giorno chiudeva alle 14, perchè nel pomeriggio i dottori avrebbero eseguito delle visite a domicilio, quindi mi recai nel "guardaroba" per mettere il mio camice al suo posto ed indossare il mio soprabito. Abituata com'ero a lavorare solo con un uomo che avrebbe potuto essere mio nonno, non mi ...