1. Il principale la segretaria tuttofare e il nipotino


    Data: 17/04/2021, Categorie: Incesti Autore: Nealviam, Fonte: EroticiRacconti

    Estate 1998, nell'ufficio dell’ Azienda di trasporti che dirigevo, il caldo era insopportabile e solo mandando i condizionatori a tutta potenza riuscivamo a trovare un po' di refrigerio. Squillò il telefono, Teresa la segretaria rispose: era Carlo, il nostro autista nonchè suo marito. Era andato in Abruzzo a consegnare ma ci avvertiva che a causa di un guasto elettrico del camion, abbastanza grave, aveva dovuto fermarsi nel paesino dove aveva effettuato la consegna ed aspettare che l'unico meccanico della zona arrivasse a L'Aquila a reperire i pezzi di ricambio. Morale della favola non sarebbe rientrato prima di mezzanotte. Presi il telefono e lo tranquillizzai, dicendogli che non c'era problema, che gli sarebbero state pagate le ore in più, e che soprattutto avrei aspettato al capannone che rientrasse in modo da poterlo riaccompagnare a casa, visto che le corriere che avrebbero dovuto riportare lui e Teresa al paese a pochi kilometri da Roma in cui abitavano, a quell'ora di certo non passavano. Chiusa la telefonata dissi a Teresa che se non voleva aspettare fino a tardi l'avrei fatta riaccompagnare subito dall'altro autista, m lei gentilmente declinò l'offerta, dicendomi che preferiva aspettare al magazzino. " Dai Boss, non mi va che resti da solo qui, ti faccio un po' di compagnia." Teresa era una bravissima ragazza, 34 anni, brava, educata, efficiente, Non era prorpio una top model, una gran bellezza: bassina, rotondetta, ma molto sexy. Look sempre molto curato, ben ...
    ... vestita, sempre ordinata e profumata. Insomma nel complesso era appetibile e molto. Aveva poi qualcosa che mi stuzzicava: oltre ad una bella quarta di seno, era pelosissima. Tanto che lei stessa ci scherzava sopra, raccontando che consumava lamette più lei del marito. Così a volte mi trovavo a fantasticare che doveva avere una vera foresta in mezzo alle gambe. Non avevo mai provato a portarmela a letto, non era mio costume avere relazioni "pericolose" sul lavoro: rompere la barriera fra principale e dipendente era sempre causa di guai. L’ufficio doveva essere ben separato dal privato, per evitare inutili complicazioni, ma da certe battute e da certe allusioni ero convinto che ci sarebbe sicuramente stata. Più di una volta in confidenza mi aveva raccontato che Carlo, il marito, era un bravissimo uomo, un marito perfetto ma a letto era un disastro: la montava e basta, senza fantasia, senza preoccuparsi mai se lei fosse soddisfatta o no. Io cercavo sempre di glissare, invitandola ad avere pazienza, invitandola a consultare un sessuologo insieme a Carlo che magari avrebbe potuto aiutarli. Finiva sempre che lei scrollava le spalle sconfortata, scuotendo la testa, nella convinzione che mai Carlo avrebbe accettato, visto che si considerava un grande stallone. Arrivato l'orario di chiusura, parcheggiati i furgoni e andati via gli altri autisti, ci rifugiammo al fresco del mio ufficio. " Allora Terry, ce la ordiniamo una pizza ?" " Una pizza ? Ma certo, adesso chiamo "Prontopizza" e ce la ...
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