1. La percezione umana


    Data: 24/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Cignonero

    ... sul verde io avevo una vetrata che dava al cielo, il meccanismo era abbastanza semplice, si poteva azionare la chiusura manualmente oppure a tempo, molte notti Giorgia ed io le abbiamo passate a guardare il manto stellato, o le tempeste accompagnate da lampi di luce e rombo di tuoni, e spesso creavamo noi vere e proprie tempeste di sensi fra quelle lenzuola.Una volta preso il contatto col pavimento freddo e superato quel dispiacere, feci qualche passo per ritrovarmi in cucina, presi la caffettiera che aveva preparato la sera prima e la misi sul fornello, dall'ampia vetrata della porta si poteva scorgere il piccolo giardino contornato da alte siepi ed il vecchio abbeveratoio, convertito in una sorta di piscina dove rilassarsi durante le torride giornate estive, quando, le spiagge ci risultavano troppo lontane ed affollate.Più in là, sulla sinistra un piccolo piazzale per le auto ed il cancello imponente, di ferro; anch'esso di recupero, incorniciato da due alti pilastri di pietra calcarea; poi una lunga strada sterrata che portava alla civiltà, nelle immediate vicinanze non vi erano altre abitazioni; e questa, è stata la mia fortuna in un certo senso, era in vendita da molto tempo quando la notai, nessuno era disposto a comprare un rudere sperduto nelle campagne più sperdute, nemmeno con quella vista, nessuno fu in grado di riuscire a vedere quello che poi sarebbe potuta diventare, non io.Me ne innamorai dal primo istante.E fu così anche quando conobbi Giorgia, fu una ...
    ... sorpresa innamorarmi di lei, fu naturale, fu inspiegabile, fu istantaneo e credo, lo stesso sia stato per lei. Ricordo ancora quella mattina di primavera, allora portava i capelli molto lunghi, raccolti da un elastico, ad eccezione di qualche ciocca ribelle che le sfiorava e contornava il viso, la prima cosa che notai fu il sorriso, così fresco, così pieno e vero, illuminò la mia giornata e continua a farlo anche oggi. Lasciò ben presto la casa in città che condivideva con altre studentesse per venire qui, per vivere insieme.Presi le tazzine e mentre aspettavo il caffè che cominciava a gorgogliare, qualcosa sul camino cattur� la mia attenzione, avrebbe potuto alleviare in qualche modo quella giornata, ma mi serviva il consenso e l'aiuto di Giorgia. Presi un pezzo di carta e le scrissi un messaggio, nel frattempo l'ambiente fu riempito da quell'aroma nervino ed inconfondibile, riempii le tazzine, per lei due cucchiaini di zucchero ed una brioche, per me niente zucchero e nemmeno brioche, lasciai il foglietto sotto il suo piattino, poi, con la mia tazzina fra le mani mi diressi alla porta.Uscii a piedi nudi come era mio solito, socchiusi la porta e lentamente mi diressi su per le scale che conducevano al terrazzo, una volta lì azionai l'irrigatore per le piante e sprofondai subito dopo nei cuscini che rivestivano una delle ampie poltrone in rattan. Al di là delle siepi, più in basso si vedeva parte della città e in fondo, ma non troppo, il mare; dove, il cielo pareva annegarvi; a ...