Grand hotel - triangolo di aurora con due gay
Data: 27/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... Loro erano più preparati sul presente, sul contemporaneo, io forse sul passato, sul consolidato. Ma fu una cena piacevole sia per la tavola che per l’atmosfera che vi ho respirato. Fabrizio era evidentemente il capo dei due e interveniva solo per precisare alcuni concetti ai quali noi due giravamo intorno per intuito più che per preparazione.
Dopo il dessert, quando vennero con il porto, che io non avevo mai assaggiato in vita mia, Fabrizio fece una proposta che mi lasciò fortemente in imbarazzo.
- Senti Aurora, – mi disse. – Noi abitiamo qua, nella suite migliore dell’hotel. Ti offendi se ti chiediamo di passare la notte con noi?
Rimasi senza parole. Era l’ultima cosa che mi aspettavo da una coppia notoriamente gay. Mi domandai se quelle fossero solo chiacchiere e cercai una risposta che potesse non offenderli.
- Se non ti va di fare l’amore con tutti due – continuò Fabrizio, – puoi farlo solo con Alberto. A me basta guardare.
Non so che espressione feci, ma Alberto capì il mio imbarazzo.
- Naturalmente se non ti va, nessun problema, – disse. – Ma non ci capita spesso di incontrare una donna come te. Bella, giovane, colta, intelligente, simpatica, disponibile. Alberto comprende le mie aspettative, – continuò indicandolo. – Io e lui ci amiamo. Ma ci sono dei momenti in cui gradiremmo condividere la nostra felicità con altri.
- Io… Io… – Non seppi dire di più. Volevo svenire…
Mi alzai. E loro, da perfetti gentlemen, si alzarono prontamente. Fabrizio ...
... rimase lì e Alberto mi accompagnò fuori.
- Mi spiace se ti abbiamo messo in imbarazzo. – Si scusò. – Ma devi capire che ci piaci molto, cosa che ci capita di rado. Davvero.
Chiamò il portiere e fece portare la mia mini. Mi aprì la porta e mi baciò la mano.
- Perdonaci.
Salii in macchina e partii. Feci il giro dell’isolato e, meravigliandomi all’ennesima potenza, tornai al Grand Hotel. Fermai l’auto, ridiedi la chiave al valletto ed entrai in Hotel.
I due erano davanti all’ascensore, in attesa che arrivasse. Alberto mi vide, sorrise e andò a dire qualcosa al concièrge.
- Mi fa molto piacere rivederti. – Disse Fabrizio. Sembrava felice davvero.
Alberto ci raggiunse con un accappatoio dell’hotel. Entrammo in ascensore, salimmo senza dire nulla, andammo alla loro suite. Alberto aprì e ci fece entrare. Chiusa la porta, mi diede l’accappatoio e mi indicò la camera con bagno che si affacciava al salotto della suite. Io lo presi ed entrai. Chiusa la porta, mi accorsi di aver trattenuto il fiato da quando ero rientrata in albergo. Rimasi un po’ indecisa tra il vomito e l’ansia, ma poi mi calmai. Mi spogliai in un attimo e balzai dentro la doccia. Misi la cuffietta e aprii l’acqua bollente. Dopo cinque minuti ero tornata con la testa a posto e capii di aver fatto la cosa giusta. Indossai l’accappatoio e uscii.
Ad attendermi c’erano loro due, anche loro in accappatoio. La luce e la musica di sottofondo erano perfette come quelle di un film americano, dove tutto è a ...