Grand hotel - triangolo di aurora con due gay
Data: 27/04/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Honeymark
... posto perché nulla è realtà.
Mi avvicinai a loro, che lasciarono aprire l’accappatoio. Quando fui abbastanza vicina, aprii il mio e lo lasciai cadere. Il pene di Alberto si rizzò subito, quello di Fabrizio diede un primo movimento. Forse lo eccitava vedere il suo uomo eccitarsi…
Istintivamente mi inginocchiai e mi portai ai due peni. A quel punto anche quello di Maurizio si indurì e io li strinsi sul mio viso. Poi li baciai, quindi provai a prenderli in bocca insieme. Non fu una cosa facile, ma Alberto mi fece alzare. Lasciarono cadere l’accappatoio, Maurizio andò a sdraiarsi sul letto, pancia in su, Alberto mi prese in braccio e mi portò a letto mentre io mi tenevo a lui. Mi mise di lato, in modo che Maurizio fosse in mezzo. Poi lui andò a baciarlo sulla bocca e capii che io dovevo prendergli in bocca il pene.
Sentii la sua voglia crescere, rendendomi conto che prendere in bocca un pene dà un grande potere sul partner passivo. Lo sentii gemere sotto le mie sollecitazioni. Non so quanto fossi esperta, dato che il mio moroso non aveva mai commentato i miei pompini, ma mi applicai molto. Feci scivolare il pene tra lingua e palato, ingoiandolo sempre più, proseguendo così finché lo stesso sbocchinando non mi fermò. Non voleva venire. O almeno non ancora.
Poi però mi invitò a continuare da sola con la bocca, piano, mentre Alberto si portava dietro di me. Mi sollevò alla pecorina e mi penetrò con dolcezza e determinazione, al punto che mi dimenticai dell’uccello ...
... dell’altro. Alberto se ne accorse e mi spinse la bocca al punto giusto in modo da riprendere a succhiarlo. Fantastico. Entrai in ritmo con Alberto, tanto che sembrava che a fare il pompino a Maurizio fosse lui sbattendomi con il pene dentro di me. Mi sentivo deliziosamente sconcia, fantasticamente immorale, creativamente attiva.
Maurizio venne dentro di me con una quantità di sperma infinita, o almeno questo è quanto ricordo.
Quando sopì la sua voglia, mi lasciò andare e anch’io mi limitai a baciare il pene di Maurizio, come se fosse l’orsacchiotto che avevo a letto da bambina.
Mi misi di lato e Maurizio si girò a mettersi a pancia sotto, culo in su.
- Se non ti va – mi disse Alberto, – non guardare. Girati di là.
Ma io restai a guardarli affascinata.
Alberto mise un cuscino sotto il ventre di Maurizio, gli appoggiò il pene all’ano, lo introdusse per un po’, attese di capire che era giunto il momento, poi cominciò a sodomizzarlo. Era appena venuto dentro di me, che già riusciva a penetrare anche lui. A incularlo. Li guardai come ipnotizzata. Alberto entrava e usciva con una ritmica elegante e possente. Il pene era molto lungo, ma entrava tutto. Maurizio cominciò a gemere, a saltellare, a godere e a chiedere di più. Alberto venne nuovamente, nel culo di Maurizio.
Poi girò il suo amante e cominciò a sbocchinarlo. Lo fece con un’eleganza tale, che io sentii il bisogno di andare leccare il buco del culo di Alberto. Lui gradì e si impegnò di più e Maurizio venne ...