Il rosa e il nero
Data: 27/04/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Napocapo
... tua a frugare fra le tue cose. E ho trovato quel che cercavo. Qui è la prova di quello che ti dicevo ieri notte. Questo lo hai scritto tu. Una bella scena in cui l'eroina del tuo ultimo romanzo nel bel mezzo di un amplesso incredibilmente passionale trafigge i capezzoli del suo amore. E' inutile che ti dica che voglio realizzare quel che tu hai immaginato."
A sentire tali parole fui assalito dalla paura, non tanto per il dolore che avrei provato ma perché sentivo che non mi sarei ribellato. Il rendermi conto del potere che esercitava su di me, ecco cosa mi spaventava veramente. Tuttavia, con l'ultimo rimasuglio del mio amor proprio, tentai di oppormi, almeno a parole.
"Tu non sei una donna normale. Come fai ad avere perversioni così crudeli? Io non riesco proprio a capire."
"Ti stupisci delle mie crudeli perversioni, tesoruccio? Forse perché sono una donna? Ma se le donne solitamente non vengono considerate perverse è perché forse le nostre perversioni non sono cercate là dove esse si annidano. Se il maschio virile e prepotente nega le proprie incertezze e contraddittorietà sessuali nascondendole sotto un comportamento da 'macho', perché non domandarsi se dietro la madre modello, la casalinga tutta dedizione e premure, la brava mogliettina non si nascondano un desiderio di potere, un'ambizione, una volitività che hanno paura di mostrare il loro vero volto?
La perversione, negli uomini e nelle donne, è un meccanismo fondamentale che permette di sopravvivere ...
... all'orrore di quella perdita originaria che la nostra cultura infligge a ogni essere sessuato nel momento in cui lo piega alla schiavitù dei ruoli sessuali e di genere. E io voglio che tu questo lo capisca bene, micino mio."
Guardando Giorgiana negli occhi, mi fu chiaro che alle parole sarebbero immediatamente seguiti i fatti.
Si avvicinò al comodino di fianco al letto e ne tirò fuori una lametta. Nel mettermela sotto gli occhi, il suo sorriso mi comunicava il piacere che la mia paura gli procurava. In maniera lenta e leggera la sua mano condusse la lametta lungo il mio corpo. Per un attimo si soffermò sul mio petto, e per provare l'affidabilità del freddo acciaio volle infliggermi una piccola ferita. Giunta poi al bacino, mi fissò e cominciò a tagliare le mutande proprio là dove sotto il cotone c'era il mio membro.
Un'altra volta godette della mia paura. Dall'apertura che aveva creato estrasse quell'organo che aveva appena corso un bel rischio, e con dolci carezze lo consolò.
Finendo poi di ridurre in brandelli le mutande, mi disse: "Ora ti libererò da questi nodi che ti legano al letto. Ma tu continuerai a essere in mio potere. E ora voglio farti un regalo"
Poiché ero tutto intento a massaggiarmi i polsi, che erano dolenti per la lunga costrizione subita, non feci caso a Giorgiana. Ma quando sollevai gli occhi vidi che aveva in mano uno strano collare di cuoio.
"Tu adesso indosserai questo collare e potrai togliertelo solo dietro mia autorizzazione. In questo ...