1. Senza titolo


    Data: 27/04/2021, Categorie: Comici Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... ricevervi mi sarei subito reso conto dell'errore". "Oh, con voi sarebbe stato diverso" rispose la ragazza, divertita. "Posso incontrarvi quando tornerò in città?" chiese il giovane. Scoprirono che abitavano a poche strade di distanza. "Se non vi dispiace, fra qualche ora tornerò con il denaro e vi accompagnerò dal maresciallo a ritirare la denuncia". "Vi aspetto, non tardate" rispose lei con una nuova intonazione di voce e una nuova luce nello sguardo. "No, non me la dai a bere" pensava Potito uscendo e avviandosi alla casa dove il giorno prima era accaduto il dramma. "Scommetto che nelle case in cui hai prestato servizio non hai lavorato soltanto con le allieve ma anche con i padri e i fratelli". Lucia la Rizzona era una ragazzona in cui tutto sembrava esagerato: la statura, il seno, le forme del corpo, le gambe, le labbra. Accolse il visitatore non meno imbronciata della sua omonima. "Così, dopo il viaggio sfiancante che ho fatto mi volete rimandare indietro!" "Dovete capire che dopo lo scandalo che c'è stato la vostra permanenza non è opportuna, per tanti altri motivi. Sarete ricompensata per il disturbo". "Sempre meno di quello che avrei guadagnato in due settimane". "Quanto avreste guadagnato, se è lecito?" Sentendo la cifra, Potito fece altri calcoli e arrivò alla conclusione che un'altra piccola cresta era possibile. "Vi daremo quello che avreste guadagnato in due settimane" disse infine. Rassicurata dalla promessa Lucia seconda (o prima, a seconda dell'ordine con ...
    ... cui si vogliono mettere le due ragazze), fissò con interesse il giovane. "Va bene, ma io non sono abituata a guadagnare il denaro senza sudarmelo. Sono una ragazza leale e onesta, capisci? Sei bellino, sai? Spogliati". E detto questo, cominciò lei stessa a spogliare Potito, ed era impossibile sottrarsi alla tempesta di baci che si vide piovere sulla bocca, sulla fronte, sulle guance, su tutto il viso, e quando le sue robuste braccia finirono di svestirlo, anche sulle altre parti del corpo. Dimostrò di meritare in pieno il soprannome che le era stato dato e del resto quando Potito vide il suo imponente corpo nudo non ci sarebbe stato nessun bisogno di manipolazioni per eccitarlo. Mentre si rivestiva, sfinito, la donna gli disse: "Ti aspetto stasera con i soldi. Sento di non essermeli ancora guadagnati, quindi rimettiti in forze". "Incredibile," pensò Potito andando via, "una puttana davvero onesta, non vuole pane a sbafo". "Incredibile," commentò don Ciccio primo, contando i denari con cui liquidare Lucia prima e Lucia seconda, "tutto per colpa di quell'animale di Pasquale". La mattina dopo Potito accompagnò la maestrina alla stazione. "Verrete a trovarmi in città?" chiese lei con aria soave. "Verrò senz'altro" rispose lui. La ragazza era appena salita in carrozza che arrivò trafelata la sua omonima che aveva un talento speciale, evidentemente, per arrivare tardi alle stazioni. Potito l'aiutò a salire e a caricare i bagagli, lei gli schioccò un gran bacio e gli disse: "Verrai a ...
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