Surprise
Data: 03/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: lucky29
Non so se vi è mai capitato di sentire i vicini che fanno all'amore nell'appartamento accanto; con i muri sottili di certi casermoni non è poi raro. Noi non abbiamo muri sottili, ma qualche sera prima era capitato, tra un tasto e l'altro del telecomando, indecisi se era l'ora di finire a letto. Ho messo in pausa e guardato mia moglie, per vedere se aveva sentito. Sì, era sicuro, da qualche parte stavano scopando di brutto, si sentiva lei che implorava qualcosa, e lui che certamente glielo dava, accompagnando ogni colpo con un “che grande porca... che grande porca...” o giù di lì. Ho guardato mia moglie e in un attimo l'avevo girata, mentre lei si tirava giù furiosamente le mutandine e spingeva il culo contro il mio uccello, che era già fuori a annusarle il deretano. Era un pezzo che non l'avevo vista così decisa a prenderlo bello dentro, dov'era era, goderselo e basta. Una sensazione strana, come se la sua fica e il mio uccello fossero già d'accordo, e il mio cazzo da solo spingesse dentro e poi subito indietro e ancora più dentro, su e giù mentre la fica in automatico si apriva e si apriva e tutta bagnata mi risucchiava la cappella fino in fondo. La sbattevo come se non fossi io, ma fossero le mie chiappe a spingere e a ritrarsi, e il suo buco del culo col medesimo ritmo mi venisse incontro e poi di nuovo in ricorsa, e poi ancora verso una serie infinita di colpi di cazzo. Cazzo che scopata, veramente, un po' nel culo mentre lei gemeva “prendimi”, molto nella figa che quasi ...
... grondava mentre lei diceva “spaccami”. Sì lo so che non si dovrebbe passare ogni tre colpi dal culo alla figa e poi ancora dalla figa al culo, e ogni volta che lo tiri fuori (per forza, il cazzo non vuole ma lo devi togliere dal buco del culo se vuoi anche il sapore di gnocca bagnata) lei ti urla “inculami ti prego” – e come sguazza nella figa ad ogni colpo – ciac ciac ciac – non c'è confronto rispetto al culo, dite quel che volete. Insomma voi non conoscete il culo di mia moglie, con un culo così aperto intorno alla cappella come puoi distinguere il buco uno dal buco due, puoi solo farteli entrambi, passarci le dita imbevute di saliva e succo di figa, infilarle dove non infili l'uccello, e mettere l'uccello dove hai appena sfilato le dita.
A farla corta l'altra sera li sento di nuovo, stavo rientrando da un viaggio mancato, il cliente era sparito e ero un tantino incazzato di mio, rientrare così un giorno prima senza aver concluso un cazzo di nulla.
“I vicini ci riprovano”, mi sono detto, e ho infilato la chiave piano piano per cominciare a sentire meglio che cazzo fanno e non disturbarli, caso mai questa volta ci ispirano meglio dell'altra. Così mi sono un po' stupito che, aprendo la porta, si sentisse così forte, erano proprio scatenati. Ansimavano, erano più grugniti che parole, ma insomma godevano a voce alta, chissà che maialate. “Nel culo!”, grida la donna – e qui una frustata mi ha passato la schiena: mentre l'uccello guizzava, qualcosa mi ha gelato lo stomaco. ...