1. Per Luca


    Data: 05/05/2021, Categorie: Etero Autore: ladra di org

    ... per mangiarlo come se quello fosse l’unico pasto della giornata. Anna sentiva il calore di suo marito, il cazzo duro che le batteva contro il ventre e sapeva che lui non avrebbe sentito ragioni ma cercò comunque di allentare la presa.“ Dai, abbiamo tempo per questo, adesso facciamo l’albero”.“ Abbiamo tempo anche per l’albero direi”“ Per favore …” gli disseLuca si scostò e la fissò ,mentre lei cercava di divincolarsi e distoglieva lo sguardo.“ Mi devi dire qualcosa? Hai visto qualcuno dopo il lavoro?”“ Ma non dire scemate. Ti ho già risposto prima ,ho fatto tardi per il traffico, punto” gli rispose scocciata.“ Perché non mi baci allora. Perché non vuoi scopare? ”.“ Quando sei volgare mi fai passare qualunque voglia. Voglio finire l’albero … non la fare tanto lunga!”.Luca si chiuse in un silenzio di tomba e non le parlò più per tutta la sera. Era fatto così, quando si ritrovava col cazzo duro e era respinto si incazzava moltissimo e come un bambino si metteva in silenzio. Non era abituato, su quest’ argomento, ad attendere e così diventava silenzioso, cupo, come un lupo durante la caccia.La camera da letto era piccola, ma curata. Tutto nei toni caldi del rosso cupo e dell’arancio, dalle coperte al quadro appeso alla parete dietro al letto. Lo aveva fatto lei, dipingere era il suo hobby. Il quadro rappresentava in modo astratto due corpi che si amavano. Erano i loro. Luca era succube del fascino di quei corpi perchè gli ricordavano quello di sua moglie. Soprattutto era succube ...
    ... di quel suo modo aristocratico e distaccato che lo faceva sentire inferiore,tanto che, spesso, quando era solo a casa, si masturbava nel letto davanti a quel quadro, quasi per farle un dispetto.Quella sera sotto le coperte Anna senza parlare si avvicinò a lui. Le mani, per prime, cominciarono a cercarlo. Si avvicinò con tutto il calore del suo corpo. Le gambe si accavallavano a quelle di lui, le dita scivolavano dolcemente sulla pelle del collo, giù verso il petto. Con mano leggera toccava i piccoli capezzoli. Anna si mise l’indice in bocca, succhiandolo e giocando con la sua lingua, sfiorando delicatamente le labbra inumidite. La mano bagnata scese dolcemente sul suo ventre, fino ad arrivare al cazzo, turgido e corposo con la cappella bagnata e liscia con la seta. Anna, in quel momento, aveva solo una gran voglia di prendere a piccoli colpi di lingua quella cappella succosa e così scese sotto le coperte guardando Luca, con un’espressione così consapevole di sé da farlo venire anche senza toccarlo. Tutto il corpo di lui fremeva, mentre la lingua di sua moglie si insinuava delicatamente nel forellino del suo cazzo, ma, mentre lei , vorace, apriva la bocca, Luca disse” Non abbiamo messo bene le luci dell’albero …”e si alzò, lasciandola attonita e incredula nel loro letto.Dopo un secondo di sbigottimento e silenzio Anna scoppio, gridando.“ Tu sei pazzo, anzi, uno stronzo, stupido e vendicativo. Torna subito qui!”Ma Luca era già in bagno ed aveva chiuso la porta.“ Mi conosci male ...