1. Il solitario


    Data: 08/05/2021, Categorie: Trans Autore: angietrav

    Sin dall’adolescenza, dai 12 anni, mi è sempre piaciuta la femminilità, la mia femminilità. All’epoca avevo un viso bello e gentile, ed ovviamente glabro, … femminile (dicevano che assomigliavo a Romina Power ...). Spiavo mia madre quando si vestiva e si truccava. Quando lei non c’era, mi eccitavo guardandomi allo specchio vestendo slip, calze e scarpe con tacco. La vista del mio esile corpo ancora glabro e con la pelle vellutata di adolescente, mi eccitava per la sua femminilità, col mio cazzetto fatto sparire fra le gambe mi immaginavo di avere una fighetta. Intanto, camminando sui tacchi, eiaculavo bagnando gli slip di mia madre….
    
    A scuola, sentivo la tentazione di cedere alle insistenze di alcuni compagni, anche loro attratti dalla mia particolare femminilità, e così, non senza vergogna e però eccitata, mi lasciavo mettere le loro mani dentro i pantaloni, mi eccitava sentire le mani fredde palpeggiarmi il culetto, assaggiare il piccolo ano-fighetta ancora vergine. E poi sotto il banco in classe non sapevo dir di no al compagno che prendeva la mia mano e la metteva sul suo cazzo già duro ed io dovevo masturbarlo, non voleva che sporcassi e quindi mi obbligava a conservare nella mia mano lo sperma ed a leccarlo tutto: all’inizio l’ho presa come una offesa, poi però mi è piaciuto. Nell’intervallo poi andare al bagno era un rischio, la voce girava e vari maschietti più smaliziati di me volevano toccarmi il culetto e mi mettevano l’uccello in mano. Ma la cosa che più mi ...
    ... inibiva (e però piaceva anche) era che mi toccavano il culo anche nei corridoi ed in strada. Mi sentivo una femminuccia in un corpo di bimbetto ingenuo. All’epoca non ho osato andare più in là, ossia farmi scopare o prenderlo in bocca.
    
    Però sentivo una grande tentazione di essere femmina. Così a casa ho cominciato ad allenare il mio buchetto vergine affinché diventasse una figa anale, ossia con le dilatazioni. Cominciai con le matite. Inserivo una, due, tre matite dolcemente. Poi al centro delle prime tre una quarta, e così via, fino a raggiungere un diametro di 5 – 6 cm, già abbastanza per la mia fighetta vergine. Quindi, guardandomi con il mazzo di matite infilate nel mio bel culetto sodo e glabro, mi masturbavo. Ho poi proseguito negli anni un processo di trasformazione verso la figa anale inserendo qualsiasi oggetto cilindrico duro, liscio e di diametro fino a 10 cm. Così ho inserito manici di scopa, legni, tubi, bottiglie varie (fino alle bordolesi del vino), e vegetali (cetrioli, carote, melanzane). Oggi ho una bella figa anale, slabbrata ed aperta al fisting, che quando il maschio passa la mano tra le chiappe sento le sue dita affondare nel caldo umido accogliente.
    
    Negli ultimi anni, vivendo sola e spesso “en femme” come Angie, ho sempre dedicato alcune serate ai miei giochi in solitario. Ciò consiste in un crescendo di eccitazione che comincia già nel tardo pomeriggio al supermercato. Quando esco dall’ufficio, verso le 6 pm, vado al supermercato e mi emoziono al ...
«1234»