1. Quando l'età è relativa entra in gioco la malizia


    Data: 28/08/2017, Categorie: Etero Autore: SexCulture, Fonte: Annunci69

    Io sono Davide, all’epoca dei fatti avevo 25 anni, ero/sono un ragazzo normalissimo: carino, in forma (all’epoca giocavo ancora a calcio), non troppo alto (sono 175 cm), educato, attento alla moda ma soprattutto conscio dell’importanza che ha la prima impressione. Dopo la laurea, qualche stage e un pochino di precariato (e dopo un Master) stavo per incominciare presso una multinazionale. Li la vidi per la prima volta. Martina non era il mio capo, ma il nostro lavoro spesso si sarebbe intrecciato. Martina era (anzi è) una bella Donna, divorziata con un figlio adolescente, di circa 45 anni ma tenuti molto bene: fa ancora sport, non troppo alta, nera nera di capelli con occhi verdi e carnagione olivastra (vedendola si direbbe siciliana ma non lo era), magra, bel culo (a occhi chiusi avrebbe fatto invidia a diverse mie coetanee) ma quello che mi ha sempre eccitato di Martina era il carattere. Tutti abbiamo una/un collega così: donna capace e competente ma stronza ed autoritaria.
    
    Avrei pagine e pagine intere da scrivere sulle dinamiche del nostro rapporto professionali (di cui fregherà poco) ma penso che sarebbero uguali a mille storie che sono successe a voi in ufficio e si può riassumere il tutto così: Inizialmente mi prese abbastanza in simpatia, poi in seguito ad un paio di errori diventai uno dei suoi bersagli preferiti ma con un po’ di fatica e tanto tanto lavoro mi riguadagnai la sua fiducia tanto da diventare uno dei suoi pupilli. Mi capitava sempre più spesso di ...
    ... rimanere in ufficio fino a tardi con lei, sviluppando prima una buona intesa professionale e pian piano anche un’ottima chimica personale, fatta di stima e rispetto (soprattutto professionale ma non solo) reciproco. Lei ogni tanto mi chiedeva della mia vita e se avevo la ragazza o se uscivo con qualcuna. Io le rispondevo volentieri e qualche volte le ho anche raccontato qualcosa (ma non troppo) ma sistematicamente smontava le mie coetanee e diceva che quelle più grandi sono meglio facendo chiari allusioni al sesso ma senza mai essere volgare o esagerare… E molte volte mi sono scoperto uscire dall’ufficio eccitato, mi sentivo provocato.. Molte volte mi ero immaginato sotto la sua scrivania con lei a gambe aperte con la mia lingua a leccarle il clitoride con le dita dentro di lei.. ma quante volte capita ad un uomo di fraintendere l’atteggiamento femminile? La verità e che di mio, nonostante lei fosse sempre più prepotentemente al centro delle mie fantasie e nonostante avevo sempre più impressione lei mi provocasse, non ci avrei mai provato. Anzi certe volte lasciavo cadere certe sue affermazioni perché non sapevo gestirle.
    
    E penso lei se ne accorgesse.
    
    Ma le cose divennero interessanti quando cambiai lavoro.
    
    Ci sentivamo ma non troppo, lei mi chiedeva come andasse il nuovo lavoro e io le chiedevo come andasse quello vecchio, e abbastanza sistematicamente mi chiedeva di vederci per un aperitivo o un pranzo, anche con una certa insistenza. Un giorno che mi trovai in zona da ...
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