A15, la cisa
Data: 09/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Arturo72
L’A15, la Cisa per intenderci, sa regalare emozioni.
La percorro piuttosto spesso, avanti e indietro da casa a Milano. Nel corso degli anni ne sono successe, di cose. Poliziotti incazzati neri con cui dover scendere a patti per evitare multe e patente sequestrata; ore e ore di code chilometriche sotto il sole o sotto la neve, con la paura che la benzina potesse finire e perdere il tepore del riscaldamento o la rigenerante aria fresca del condizionatore; caffè e cene di volata nei pochi autogrill che ci sono. Pisciate fin troppo trattenute e scaricate clandestinamente nelle piazzole.
Sa regalare anche emozioni, però. Quelle belle, quelle inaspettate.
Rientro a casa, direzione sud, metà pomeriggio di un piacevole venerdì soleggiato d'Ottobre. Non guido troppo veloce, ma comunque mi mantengo sulla corsia di sorpasso. Da qualche chilometro, direi da Fornovo o forse Borgotaro, ho nello specchietto una piccola utilitaria, che mi sta incredibilmente al culo. Ad un tratto due flash.. tipo “fammi passare, ho fretta”. Lascio la via, e vedo questa piccola Citroen bianca sfilarmi sulla destra, arrancando. Mi rimetto dietro, cercando di capire fin dove questa macchinetta possa spingersi. Mi mantengo a distanza temendo che ad ogni curva possa perdere il controllo e vada dritto.
Il solito giochino stupido del gatto e del topo, a turno. Passo io, e divento topo in fuga: lascio passare e divento gatto. Alla guida una ragazza, con indosso un paio di occhiali da sole fotonici, ...
... con lenti di mille colori diversi. Il giochino del gatto e del topo serve anche per sbirciare chi è l’altro pazzo con cui si “gareggia”. Sono e rimango incredulo per come questa ragazza sappia gestire la guida in maniera così azzardata.
Ma tant’è… Proseguiamo adesso con più calma, rallentando entrambi. Autogrill Km 5,0. Autogrill Km 1,5. Autogrill Km 0,5. Metto la freccia, la ragazza fa altrettanto. Il fatto che anche lei abbia intenzione di fermarsi mi arrapa: in un attimo mi accendo. Nonostante ci siano posti prossimi all’autogrill, parcheggio in zona leggermente defilata. Lei fa altrettanto. Rimango in auto, in attesa di una sua mossa. Lei fa altrettanto. Apro lo sportello, esco e giro intorno alla mia auto ma lei, nel frattempo, mi ha anticipato. E’ uscita e si è posizionata in piedi davanti al bagagliaio aperto. Cerca qualcosa, o fa finta di farlo. Indossa un paio di leggins neri ed una t shirt bianca. Ai piedi un paio di sneakers, di colore improbabile. Una pashmina avvolta al collo. E’ giovane, molto giovane. Troppo giovane per i miei gusti. Certo è che avrà comunque almeno 18 anni. Le vado incontro ed esordisco con un: “Ragazza”, le dico sorridendo “hai idea del modo con cui bruci la strada?”.
Si volta e mi guarda: non ha capito se la sto cazziando o cosa. Vedo un punto di domanda nei suoi occhi.
“Mi scusi”, risponde davvero quasi a scusarsi - “ha ragione. Guido sempre troppo forte quando ho fretta”. Mi da del lei, cazzo. Del “LEI”. Ci sono almeno 25 anni di ...