1. Straordinari in trasferta


    Data: 10/05/2021, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: letstry

    Questa seccatura non ci voleva: un viaggio a Torino per venti minuti di lavoro. Mi avevano assunto da un mese, quindi non potevo tirarmi indietro: le tre ore di treno non me le avrebbe tolte nessuno. Ieri sono passato in ufficio, Monica mi aveva preparato il biglietto sulla scrivania fermato con un cioccolatino. Per addolcirmi, forse. La prossima volta, cascasse il mondo, in trasferta di sabato ci andrà lei.Così eccomi qua, in auto alle cinque e trenta del mattino. Ho trovato parcheggio nella zona gratuita fuori dalla stazione, a quest’ora mattutina non è difficile, ma sono comunque soddisfazioni. In compenso hanno appena annunciato un ritardo di venti minuti. Giusto il tempo per un cappuccino con uno, anzi due cornetti. Non ho ancora fatto colazione.Saluto la ragazza al bancone e vado al binario. Per fortuna i venti minuti non diventano trenta e i posti sono comodi. Tiro fuori dallo zainetto la guida di Torino: è uno di quegli inserti che davano l’anno scorso con il quotidiano. Devo decidere cosa fare nel pomeriggio. Il giro del centro l’ho già fatto quindi una visita al museo egizio è d’obbligo, sarebbe la seconda volta che vado in città senza passarci. È anche vicino alla trattoria che il capo mi ha consigliato. Dì che ti mando io, aveva detto. Non lo farò, se anche si ricordassero di Luca, non sono convinto sarebbe un ricordo positivo. Però è una buona forchetta, quindi se dice che si mangia bene, si mangia bene. E a buon prezzo, altro requisito fondamentale a ...
    ... soddisfarlo. La mattina invece? Il collaudo che devo fare è una pura formalità e porterà via mezz’ora al massimo. Al diavolo la guida, chiederò in azienda se hanno qualche idea.Ecco il controllore, anzi, la. Carina, ma quello chignon strettissimo non le dona, la fa sembrare antipatica. Con un caschetto e magari senza quelle calze sarebbe una bomba. Si avvicina accennando un sorriso:-Il biglietto, per favore.-Cazzo, il biglietto, potevo sapere che me l’avrebbe chiesto. Dove sarà. Se non mi fossi perso a guardarla l’avrei già trovato. Nella tasca della giacca non c’è, nemmeno nell’altra. Eccolo nello zainetto, tra le pagine della guida.-Trovato-, le dico porgendoglielo. La osservo ancora mentre i suoi occhi scorrono rapidi sulla data e con un movimento distratto della mano pinza poco sotto. È alta, chissà che tette nasconde sotto la giacca.-Ecco qua. Ciao ciao-, mi saluta questa volta producendo un vero sorriso.Ciao ciao? Avrò indugiato troppo a guardarla? Mi esce un ciao a mezza voce mentre si allontana. Sto per rimettere via il biglietto quando mi accorgo che sul retro c’è un post-it rosa, riconosco la grafia di Monica.Non ti ho preso il ritorno, magari vuoi incontrare quei tuoi amici, Elena e... non ricordo. Prendilo tu, ma portami il biglietto per il rimborso. Divertiti.Mattia! Elena e Mattia, come ho fatto a non pensarci prima. Gli scrivo subito.-Ehi! Come siamo, passo dalle tue parti oggi. Pomeriggio libero.-Speriamo abbia il telefono spento, penso, sono appena le sei e mezza, non ...
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