Storie di cantiere - la geometra
Data: 11/05/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: mikirn82
... selfie, il seno era sempre protagonista. Anche senza volerlo, tanto era grosso. Una foto in particolare mi colpii, era del suo primo giorno in cantiere:
“Io e il geometra Filini sul mio primo cantiere, il primo di una lunga serie! #iniziaunanuovaavventura"
Per una volta non provavo disgusto nel vedere la faccia di quel viscido di Filini. Lo spettacolo alla sua destra era da sturbo. Non era tanto alta la giovane Melissa, lunghi e lisci capelli neri scendevano fino al culo, che dal profilo dell'immagine sembrava grosso e sodo. Dei bellissimi occhioni azzurri erano appena sopra a due labbra che parevano davvero morbide. E poi loro, le gemelle, le tette più grandi che avessi mai visto (porno esclusi). Erano dentro una camicetta bianca che sembrava voler esplodere, i bottoni in alto non credo siano mai stati allacciati. Il cazzo mi si stava gonfiando molto velocemente nei pantaloni, fui costretto a tirarlo fuori. Iniziai a segarmi, sognando di liberare un mare di sborra su quelle due meraviglie della natura.
L'indomani mi recai di buon mattino sul cantiere; si trattava di un appartamento al quarto e ultimo piano di una palazzina anni 70. Il proprietario lo stava rinnovando completamente, noi stavamo piastrellando due bagni e la cucina. In particolare, quella mattina iniziai a posare il mosaico del bagno, niente di complicato; un sole al centro del pavimento nel bagno principale. Erano circa le dieci, quando iniziai a non resistere più per il caldo. Il termostato segnava ...
... 25 gradi, e aprire le finestre aiutava fino a un certo punto; fuori c'erano 21 gradi. Dannato surriscaldamento globale. Ero già in pantaloncini e maglietta, ma dal momento che in casa ero da solo, e mancava un'ora all'arrivo della bella Melissa, decisi di lavorare a torso nudo.
Impastavo la colla e intanto pensavo alla camicetta bianca, speravo davvero che la geometra si presentasse con quella addosso. Il cazzo mi faceva male nei pantaloni da quanto pulsava, così decisi di aprire la cerniera e lasciare uscire la punta. Me ne stavo li, in piedi davanti al secchio di colla, con la punta del cazzo fuori dai pantaloni, quando sentii una voce alle mie spalle
-Salve, sono la vicina dell'appartamento di fronte. Ho sentito dei rumori e sono venuta a vedere se qualcuno voleva un caffè… ma credo che quel qualcuno voglia altro.-
Il rumore dell’impastatrice mi aveva impedito di sentire la donna avvicinarsi, mi girai lentamente. Di fronte a me una cavallona più alta di me, i suoi occhi neri erano fissi sulla punta del mio uccello. Non feci in tempo a sentirmi in imbarazzo, che la signora aveva il mio cazzo in bocca. Abbassai lo sguardo, una folta chioma di capelli ricci biondi si muoveva dolcemente all'altezza del mio pube. Le posai una mano sulla testa, lei alzò lo sguardo e mi fissò negli occhi. Non smise mai di succhiarlo. Riuscii a vedere due belle tettine sbucare dalla maglietta. Non erano tanto grandi, ma avevano i capezzoli giganti, i miei preferiti.
-Certo che hai una ...