1. Love is in the air - paris (parte 1)


    Data: 12/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: HegelStrikesBack, Fonte: Annunci69

    ... insieme, ma non l’ho mai vissuto come un’entità separata dalla Valeria. Come se ne fosse una propaggine, una parte necessaria.
    
    Che strano tornare a casa senza Sara, approfitto della sua assenza per prepararmi i pici così non reclama che le ho sporcato tutta la cucina.
    
    I pici sono semplici da preparare ma anche sensuali, come molti tipi di pasta.
    
    Per il secondo appuntamento la invitai a cena da me, nel mio loft da single che è diventato loft per due, e le preparai i pici.
    
    “Che cosa sono i pici?”
    
    “Cosa sono i pici?! È la pasta toscana per eccellenza, lavati le mani che la facciamo insieme.”
“Uh! Sembra divertente dai!”
    
    “Vieni qua, davanti a me. Ok così: si mette sulla spianatoia la farina, creando una collinetta. Brava. Adesso scava con le tue manine sante una buca.”
    
    “Così va bene?” chiese la mia aiuto cuoco.
    
    “Potevi fare di meglio, ma diciamo di sì.”
    
    Di scatto con le mani infarinate le afferrai il mento e le sporcai il nasino.
    
    “Ma cosa fai! Sei impazzito?” sbottò sorpresa da quel raptus.
    
    È semplicemente splendida con le guance tutte sporche di farina, avrei voluto farci l’amore su quella spianatoia, in mezzo alla farina.
    
    “Dài musetto, versa l’acqua nella fontana e aggiungi un pizzico di sale.”
    
    Obbedisce. Sono molto contento, ma non voglio darle soddisfazione.
    
    “Sei pronta per impastare?”
    
    Mi rimbocco le maniche e insieme le infiliamo in quel Vesuvio di polvere bianca.
    
    Il movimento delle nostre mani comincia ad unire quei tre ...
    ... ingredienti basici: acqua, sale e farina. Più altri due: me e lei.
    
    Dalla sfera di pasta che abbiamo ottenuto, stacchiamo piccoli pezzi e li trasformiamo in spaghetti rustici, sfregandoli tra i palmi e dandogli una forma di cordoncino. Poi li ributtiamo sulla spianatoia e senza usare il mattarello il “picio” si allunga ed assottiglia sempre di più.
    
    “Mia nonna diceva sempre che ai suoi tempi erano considerate brave massaie quelle che sapevano fare i pici lunghi e sottili”
    
    Noi ci impegnammo: i miei non erano sottilissimi come quelli della mia nonna ma tutto sommato erano più che accettabili, quelli di Sara si riconoscevano perchè erano molto più spessi e rotti in più punti, sembravano delle sigarette spezzate. La rincuoro:
    
    “Non importa è una ricetta rustica”.
    
    Li condimmo con cacio e pepe poi facemmo l’amore due volte sul divano di design esposto anche al MoMA e una sul letto.
    
    Mentre impasto, ridendo e ricordando quella situazione sento suonare l’iPhone dal salone. Mi pulisco le mani prima di trasformarmi in un moderno “Pollicino” e vado a rispondere.
    
    “Sì, pronto?”
    
    “Ciao Claudio, sono Sebastiano!”
    
    “Hey, bello! Come stai? Che si dice?”
    
    “La Vale mi ha detto che Sara non parte con te per Parigi, mi spiace un sacco che si sia fatta male. Senti io col lavoro riesco a organizzarmi quindi, se l’invito è ancora valido, lo accetto volentieri.”
    
    “Certo che è ancora valido! Ti mando per email tutti i dettagli di viaggio, comunque si parte dalla stazione di ...
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