Un guasto determinante
Data: 12/05/2021,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: ThePrinciplesOfLust
Un giorno d' estate , stavamo ritornando verso casa dall' aereoporto dove eravamo sbarcati dopo un breve viaggio, quando la macchina, di colpo si fermò, praticamente morta. Riuscii a raggiungere la corsia d' emergenza, e di qui chiamai il soccorso ACI. Dopo una decina di minuti, passati sotto un caldo soffocante, arrivò un carro attrezzi. L' autista, dopo aver lanciato una occhiata sotto il cofano, con l' aria di chi non ci capisce niente, sentenziò che era saltata la centralina elettronica e che ci doveva trasportare fino all' elettrauto più vicino dopo il casello. Visto che non c' era scelta, lo guardammo caricare la nostra macchina (praticamente nuova) sul carro attrezzi, poi ci sedemmo in cabina con lui e, in pochi minuti raggiungemmo il primo casello, quello di una cittadina sul mare.
L' officina dove scaricò la vettura era al termine di una discesa, proprio di fronte alla spiaggia.
Il titolare si fece avanti e l' autista gli spiegò la situazione. Poi si rivolse a me. Io gli chiesi quanto ci sarebbe voluto per riparare il guasto e lui, pulendosi le mani nere di grasso mi rispose che se davvero si trattava della centralina doveva ordinarla e, insomma, le prospettive non erano delle migliori. Comunque prima voleva verificare il guasto. Però doveva finire un lavoro che aveva iniziato, poi, a mezzogiorno chiudeva e riapriva alle due. Potevamo passare verso le due e mezza, tre, per il verdetto.
Beh, la situazione non era delle migliori, ma se si trattava di due o ...
... tre ore, pazienza.
Mi consultai con Roberta. Anche lei, come me, aveva più sonno che fame. Decidemmo di prendere una borsa da mare dal bagagliaio e ci dirigemmo alla spiaggia, sperando di poter schiacciare un sonnellino.
La spiaggia, libera, era affollatissima. Trovare un posto dove stendere i teli era praticamente impossibile, e poi il rumore era veramente insopportabile. A destra, notai l' ingresso di una corta galleria, in quella che era la vecchia sede ferroviaria. La attraversammo e proseguimmo alcune decine di metri, fin dove la spiaggia lasciava il passo ad una vecchia scogliera artificiale, Qui c'era meno gente, e soprattutto, non si sentivano urla. Proseguimmo camminando lungo i grossi massi squadrati, nel punto più alto, dove formavano una specie di sentiero.
Gia dopo i primi metri notammo, negli anfratti formati dai massi più in basso, quasi a livello del mare, che c' erano coppie, e anche qualche singolo, che stavano stesi al sole chi in topless chi completamente nudo.
Venivamo da Ibiza, dove il nudismo era praticato un pò dappertutto, quindi la cosa non ci stupì.
Proseguimmo ancora, finchè individuammo un posto, abbastanza lontano dalla spiaggia, in cui il silenzio era rotto solo dallo sciabordio del mare.
Stendemmo i nostri teli e, senza stare a pensarci su, ci spogliammo e ci sdraiammo nudi.
Io mi addormentai praticamente subito. Non so cosa mi svegliò, forse un suono, un rumore. Voltai la testa verso destra, dove Roberta dormiva, appoggiata ...