Michele, io e... - Capitolo 3
Data: 29/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Aramis
... che si svegliasse tranquillamente, salii sul letto e mi sdraiai su di un fianco rivolto verso di lui. Lui si agitò un po' ed aprì leggermente gli occhi. “Ehi” Dissi piano spostandogli i capelli dagli occhi: “Hai fatto un bel pisolino?” “Sì” Disse sorridendo con quel suo dolce sorriso: “Che ora è?” “Circa le nove.” Risposi sorridendo anch’io: “Non devi svegliarti se non vuoi.” “Mi alzerò, avete già mangiato?” “No, sei affamato?” “Sì, un po’” “Preparerò qualche cosa in un minuto.” Le nostre mani erano appoggiate sul cuscino che ci divideva ed ora le nostre dita si stavano toccando. C'era un silenzio imbarazzato che durò un minuto. “Um, hai dato da mangiare ai cavalli?” Chiese Cris, tentando evidentemente di rompere la tensione. “Sì… ma devo confessare che l’ho fatto molto prima di quanto pensi.” Dissi decidendo di dire la verità. “Cosa intendi?” Chiese lui molto confuso. “Volevo lasciare te e Michele abbastanza soli per… fare la vostra cosa da soli. Voi ragazzi lo meritavate.” Cris diventò immediatamente rosso brillante. Trattenne il respiro e potevo dire che fosse al limite del panico. “Oh…oh… Dio!” Cris spostò lo sguardo da me: “Io… um…oh… cazzo!” Si alzò a sedere e si coprì la faccia. “Oh cazzo, ragazzo, sono così dispiaciuto.” Disse da dietro le mani. La sua voce tremava maledettamente. Mi sedetti e delicatamente gli tirai via le mani dalla faccia. “Ehi, è tutto ok. Non preoccuparti!” Dissi il più calmo possibile. Misi una mano sulla sua spalla e gliela strinsi: “Devo ...
... essere onesto con te.” Cris mi guardò interrogativamente, mi sembrava vicino alle lacrime. “Anche Michele ed io siamo stati insieme.” Cominciai: “Lui mi disse di voi due, ma che aveva avuto paura di renderti il pompino, così gli dissi che avrebbe dovuto invitarti dato che non aveva più paura.” Cris mi fissò, stupito: “Veramente? Voi due? Wow.” Fu tutto quello che riuscì a dire. “Quindi non ti preoccupare, non lo diremo a nessuno.” E sorrisi stringendogli ancora la spalla: “Io sono contento che vi divertiate. Non te l’abbiamo detto subito perché non volevamo che tu pensassi ti avessimo invitato solo per fare una grande orgia o qualche cosa del genere.” Ci guardammo per un momento. “Quindi… Ti piace Michele?” Chiese lui esitante, guardandosi le ginocchia: “Io non ti piaccio?” Feci una pausa un po’ sorpreso. “No oh no!” Risposi rapidamente: “Volevo dire che non volevamo che tu ti sentissi come un pezzo di carne, capisci? Tu mi sei sempre piaciuto e non solo perché sei così carino.” Ora ero io che stavo arrossendo. “Veramente?” Chiese lui sorridendo ancora: “Ti sono sempre piaciuto, huh?” Il suo sorriso si trasformò in un ghigno furbo. “Sicuro” Risposi ghignando anch’io. Le mie guance erano di fuoco! “E pensi che io sia carino, hu?” Il suo ghigno astuto si intensificò. “Sì, molto” Dissi distogliendo lo sguardo. Improvvisamente mi trovai a soffocare il potente impulso di ridere. “Ehi, Matt?” E mi mise una mano sulla spalla. “Sì?” Risposi, dalle mie labbra sfuggì solo uno sbuffo. “Anche ...