1. Ero solo un caporale


    Data: 19/05/2021, Categorie: Etero Autore: suve

    Maledizione, bastava mi fossi laureato tre mesi dopo e avrei evitato di fare il servizio militare obbligatorio. Questo pensavo al momento in cui venni chiamato e arruolato nel reggimento essendo cessata la causa di rinvio e ancora non abolita totalmente la leva. Maledissi la mia sfortuna e mi rassegnai a perdere quasi un anno di vita al �servizio della Patria�. Sì, servizio per modo di dire. Dopo l�addestramento di base riuscii a diventare autista e avevo poco o nulla da fare. Qualche trasporto con i camion di militari e materiale, qualche viaggio come chauffeur degli ufficiali, qualche commissione per il maresciallo. Tutto il resto noia. Per di più la caserma non era in una città ma vicina a alcuni paesi. La libera uscita la passavamo lì, io e i miei commilitoni, cercando di agganciare qualche ragazza locale, cosa difficile per: 1) controllo dei genitori; 2) scarsità di presenza femminile; 3) scarsa avvenenza della maggior parte delle ragazze giovani. L�alternativa erano alcuni bar e un paio di locali o la palestra. Due palle così!Il servizio militare femminile volontario stava decollando ma noi non avevamo la fortuna di ospitarlo.A ogni modo, il tempo passava e sognavamo il congedo e il ritorno alla vita civile, civile in tutti i sensi.Il mio maledire la sfortuna durò fino ai famosi 100 giorni all�alba o giù di lì. Promosso caporal maggiore ero diventato l�autista principale dell�auto di servizio, una vecchia Fiat e con questa svolgevo diverse commissioni riuscendo così a ...
    ... far passare la giornata. Una mattina venni chiamato dal Colonnello XXXXXXX, il comandante da poco arrivato, che mi disse di accompagnare la moglie dal parrucchiere e poi portarla indietro. Gli ufficiali superiori vivevano in alcuni alloggi all�interno del comprensorio della caserma e così vedevamo mogli e figli transitare per i cancelli, ma anche lì c�era poco da guardare, mogli attempate e figlie universitarie che si facevano vedere ogni sei mesi. Al mattino mi presentai davanti al suo alloggio attendendo col motore acceso che la �signora� uscisse di casa. Mi aspettavo una donna avanti con gli anni, che mi avrebbe dato ordini peggio di un sergente istruttore credendomi il suo schiavetto personale (ce n�erano alcune che lo facevano) e invece rimasi a bocca aperta vedendo uscire una donna sui 30 anni in gonna e camicetta, scarpe non troppo alte, borsetta Gucci e solo un filo di perle come accessorio a fare pendant con gli orecchini. Bionda, seno importante ma non eccessivo, occhi azzurri poco truccati. Veramente una bella donna. Mi affrettai a aprirle la portiera per farla salire e ebbi modo di vederle il lato B, che premeva sulla stoffa sottile e attillata della gonna prospettando delizie i fortunati.Salii alla guida e le chiesi indicazioni sulla destinazione. Il viaggio verso il paese, di circa 20 minuti, lo passò digitando sms. Arrivati dalla parrucchiera mi chiese di aspettarla fuori e così feci per l�ora e mezza che le furono necessarie. Uscì fuori con una messa in piega ...
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