Ero solo un caporale
Data: 19/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: suve
... che la valorizzava al massimo e spontaneamente le feci un complimento in tal senso. Mi ringraziò con un sorriso e salì in auto. Nel viaggio di ritorno scambiammo poche parole: volle sapere come mi chiamavo (Mario), di dove ero, quanto mi mancava al congedo eccetera eccetera. Aveva una voce bassa, molto sexy, e un fare da inquisitore. Prima che arrivassimo alla caserma sapeva tutto o quasi di me, avevo ritenuto più facile dirle la verità che inventare inutili storie.Il pomeriggio successivo mi chiamò ancora il Colonnello ordinandomi di accompagnarla a fare la spesa in un negozio del paese. Cosa che feci volentieri per la voglia di rivederla. Nel viaggio continuò l�inquisizione, su ciò che mi piaceva, sui miei progetti futuri eccetera. Mi disse il suo nome, Monica, e la sua vera età, 42 (ne dimostrava molti di meno). L�accompagnai dentro il negozio portandole il carrello e tornammo in caserma.Per farla breve, diventai quasi il suo autista personale accompagnandola ogni volta che mi chiamava, ora direttamente come ordinatomi dal Comandante, per questa o quella commissione. I miei commilitoni iniziarono a fare battute, anche pesanti, sulla mia esclusività, sulla sua bellezza, sul mio prossimo ritrovarmi al carcere militare se il marito ci avesse sorpresi. Non c�era nulla di vero, lo sapevo io, lo sapevano gli altri a cui non raccontavo certo la crescente confidenza che stavo prendendo con lei, ma era veramente un �ambiente da caserma�.Dopo circa un mese dalla prima volta ...
... l�accompagnai più lontano, nella città più vicina. Il viaggio avrebbe richiesto un paio d�ore e partimmo presto per andare in una certa boutique ove doveva acquistare degli abiti per l�estate. Guidando parve aprirsi con me raccontandomi delle future vacanze che l�attendevano nel paese natale del marito, cosa che lei odiava poiché, non potendo avere figli, i suoceri la trattavano non esattamente con i guanti bianchi dando a lei ogni colpa. Fu un monologo in cui appresi la sua tristezza per non poter avere figli, per aver dovuto abbandonare l�ultima città dov�era di stanza il Colonnello, e quindi le poche amiche che aveva, per seguire la carriera del marito, la noia delle giornate passate da sola o con le altri mogli di ufficiali, con l�unico diversivo delle uscite con me alla guida. Per ultimo arrivò il disappunto per essere trascurata anche sessualmente dal marito che, 15 anni più anziano, pareva gradire più la compagnia degli altri ufficiali che la sua. Posava spesso la mano sul mio braccio mentre parlava, un tocco leggero che sembrava foriero di maggiore intimità. Io cercavo di restare impassibile, mai e poi mai avrei voluto mettermi nei guai col Comandante a poche settimane dalla libertà, però il mio sguardo cadeva spesso sulle sue cosce, ben visibili sotto la stoffa attillata della gonna, sul suo seno che intravvedevo dall�apertura della camicetta. Avevo una mezza erezione quando arrivammo alla boutique, parcheggiai e su suo invito la seguii all�interno. La titolare stessa venne ...