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Incatenando elisabetta
Data: 21/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Spettro82
... bel corpo iniziava a mostrare i segni della sofferenza che stava patendo. "Oggi confessa prima che ricomincino la sessione e poi chiedi pietà per la tua vita, te la caverai con la gogna e parecchie frustate ma tra un mese tutto questo sarà solo un brutto ricordo" Elisabetta mi fece segno di si con il capo poi mi invito' ad avvicinarmi. "Ho seeete... Ti prego mi brucia la gola..." La guardia mi allontano' da lei con una risata maligna. "Niente cibo ne acqua per la strega, solo piscio se ha la gola secca!ti va bene donna?" Mi aspettai una fiera reazione sdegnata, lessi negli occhi di Elisabetta tutto l'odio che un essere umano potesse provare per un altro uomo, poi con mia sorpresa le vidi spalancare la bocca e la sentii chiedere per favore al soldato di pisciarle in bocca. Allentai le catene per permetterle di finire in ginocchio davanti al uomo, in silenzio vidi la ragazza che conoscevo da una vita aprire la bocca e aspettare i primi caldi schizzi di urina. "Vederti così me lo ha fatto venire duro, così non ci riesco... Sai cosa devi fare se vuoi la mia piscia vero?" Elisabetta portò le mani incatenate alla patta dei pantaloni e libero' il cazzo dell'armigero, poi spinse in fuori il culo per quanto fosse possibile e incito' l'uomo a fare in fretta. Lo vidi iniziare a scoparla in figa in modo violento, le sue dimensioni erano ragguardevoli, al punto che presto iniziai a sentire la giovane emettere ...
... gemiti a metà tra la frustrazione ed il piacere. "Ora aprì bene che ti sborro dentro bagascia, tanto ormai sei condannata e che tu vada sul rogo gravida o meno non fa nessuna differenza!" A quelle parole tutte le mie speranze di vedere la situazione risolversi per il meglio andarono in polvere, il soldato le sborro' in corpo con un ringhio furioso e mentre lei si girava con ancora la sua crema che colava tra le cosce iniziò a colpirle il viso con un caldo getto dorato. "Grazi...blub... Mio signor...ulubbb!!" Elisabetta stava ingoiando residui di sborra e pisciò come se fossero il più delicato dei sidri, lo spettacolo mi mandò su tutte le furie, nessuno aveva il diritto di trattare così un essere umano, sopratutto se la sua unica colpa era quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Afferrai la grossa pera di metallo con cui avrei dovuto sfondare il culo ad Elisabetta e la calai con tutte le mie forze sulla nuca del uomo che esplose come un frutto maturo. In pochi istanti avevo segnato in modo indelebile la mia vita e forse avevo salvato la sua. La liberai rapidamente dai ceppi e la aiutai a infilarsi alla meglio le vesti puzzolenti del soldato, poi mentre ancora la maggior parte del paese dormiva o era già impegnato nei campi la caricai sul mio cavallo e mi precipitai tra i boschi. Fuggimmo quasi senza sosta per tutta la giornata, ci fermammo solo per bere e rubare dei vestiti da donna ...