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Incatenando elisabetta
Data: 21/05/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Spettro82
... appesi ad asciugare dietro una casa tra i campi. Conoscevamo quelle terre come le nostre tasche, per la notte ci accampammo nei pressi di un vecchio capanno di caccia ormai in disuso che sorgeva sulla riva dell'Arno. La paura e i maltrattamenti subiti il giorno prima avevano lasciato un segno profondo sul viso della donna ma non erano riusciti ad intaccarne l'esuberante bellezza. "Ti devo tutto Matteo, ora puoi prendermi nel modo che più ti aggrada, ho visto come ti eccitava vedere quando mi impalavo sul manico di quella frusta..." La veste che avevo rubato per lei le stava larga, non l'aveva allacciata e una profonda scollatura lasciava scoperta la sua pelle fino all' ombelico. "Non posso farlo, se deve essere che sia per amore e non per una sorta di pegno da pagare!" Queste sarebbero state le parole che avrebbe detto un cavaliere o un uomo dai sani principi morali... Io ero solo un povero fabbro ignorante, non dissi una parola e gli infilai il cazzo in bocca senza troppi complimenti. Venne sopra di me e mi cavalco' selvaggiamente, sembrava che la libertà le avesse restituito tutte le energie che aveva perso. Si era liberata del vestito e si lasciava scivolare sul mio sesso, bagnando il mio ventre con abbondanti getti di umori viscosi. "Ora girati che voglio romperti il culo!" La presi da dietro, mentre a carponi mi invitava con parole sconce e volgari a scaricarle tutto il mio ...
... piacere nell' intestino. Un rumore di rami spezzati mi paralizzo' dentro di lei, mi girai di scatto terrorizzato all'idea di vedere materializzarsi gli armigeri dell'inquisitore. "Continua pure, sei tra amici..." Dietro di me c'erano tre bellissime donne e una vecchia rugosa, erano completamente nude ad eccezione di una corona di rose selvatiche che ne cingeva la fronte. "Allora sei davvero una..." Mi rivolse uno sguardo severo facendomi segno con un dito sulle labbra di fare silenzio, mentre con l'altra mano continuava a masturbarsi selvaggiamente. Poi sentii le bocche e le dita delle altre streghe sfiorarmi le spalle e la schiena, mentre mi incitavano a scoparla in figa ed aumentare il ritmo. La vecchia si inginocchiò dietro di me e dopo avermi bagnato con la bocca le natiche introdusse dentro di me le sue dita ossute. "Ora ti mungo dentro di lei, preparati!" Un affondo ed un massaggio deciso mi fecero scaricare un fiume in piena dentro Elisabetta che urlava come un invasata. Mi sveglia alle prime luci dell'alba di fianco al capanno con l'assurdo ricordo di un sogno, dove dopo aver goduto vedevo volare via cinque gufi bianchi nella notte, ed il ricordo di una frase. "Ora la forza del suo seme scaccerà il frutto della violenza dal tuo ventre piccola mia, non ti devi più' preoccupare, e'arrivata l'ora di volare..." Vi ringrazio per la lettura e per i vostri pareri e giudizi..